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Ilva, operaio muore schiacciato da un grosso tubo d’acciaio

Un operaio dell’Ilva di Taranto è morto questa mattina schiacciato da un grosso tubo. In seguito all’incidente, nello stabilimento è stato proclamato uno sciopero di 24 ore.
A cura di Claudia Torrisi
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Questa mattina un operaio dello stabilimento Ilva di Taranto è morto schiacciato da un grosso tubo. Cosimo Martucci, 49enne di Massafra (Taranto) era un dipendente dell'impresa appaltatrice Pitrelli. Secondo una prima ricostruzione, Martucci era arrivato questa mattina all'Ilva alla guida di un autoarticolato, trasportando delle tubazioni di una canna fumaria nel reparto Agglomerato – dove viene preparato il materiale di carica per gli altiforni. L'uomo avrebbe posizionato il mezzo accanto a una gru, e poi sarebbe rimasto in piedi lì vicino. A questo punto uno dei grossi tubi d'acciaio imbragati sull'autoarticolato è crollato, travolgendolo e schiacciandolo. Pare che altre persone presenti abbiano visto la condotta rotolare e abbiano tentato di avvertire Martucci. L'operaio è morto poco dopo l'arrivo dell'ambulanza. Sul posto, per stabilire la dinamica dei fatti sono arrivati il procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio, gli ispettori dello Spesal dell'Asl, i vigili del fuoco e i carabinieri.

In seguito all'incidente, all'interno dello stabilimento è stato proclamata una giornata di sciopero. Dalle 11 sono state indette 24 ore di agitazione che coinvolgeranno anche il personale delle imprese appaltatrici.

"Ancora un operaio, Cosimo Martucci, morto all'Ilva di Taranto", ha scritto su Twitter il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha chiesto "un decreto urgente anche per salvare gli operai, non solo la fabbrica".

Quello di oggi è il secondo incidente che si verifica nello stabilimento a distanza di pochi mesi. Lo scorso giugno morì l'operaio Alessandro Morricella, investito da una fiammata all'altoforno 2 mentre controllava la temperatura della ghisa.

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