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Il tuffo nudista da record, 2500 donne in mare senza veli per la ricerca contro il cancro

Erano in tutto 2500 le donne che si sono tuffate in mare completamente nude per battere il precedente record ma soprattutto per raccogliere fondi per la lotta contro il cancro. Tra di loro oltre la metà hanno avuto a che fare con il cancro e per molte togliersi i vestiti ha significato anche affrontare le paure.
A cura di Antonio Palma
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Hanno ottenuto l'iscrizione nel Guinness World Records per il “tuffo nudista” più numeroso di sempre mettendo in piedi un evento unico ma non lo hanno fatto per esibizionismo ma per una ben più lodevole attività benefica: finanziare la ricerca contro il cancro. Sono le 2500 donne che nei giorni scorsi si sono radunate sulla spiaggia di Maghermore, a sud di Dublino, per tuffarsi tutte insieme e senza veli nelle fredde acque irlandesi. Le protagoniste dell'impresa, provenienti da 23 paesi diversi, hanno aderito all’iniziativa nota come "Strip and Dip” che quest'anno aveva lo scopo di raccogliere più soldi possibili da donare alla Aoibheann's Pink Tie, un’associazione che si occupa di tumori infantili. Una iniziativa che è andata oltre le più rosse aspettative, come ha confermato l’organizzatrice del flash mob irlandese, Dee Featherstone, anche lei reduce da un cancro al seno.

Con il tuffo nudista non solo hanno battuto il precedente record del 2015, quando 786 donne si erano gettate in mare a Perth in Australia per promuovere un'immagine positiva del corpo femminile, alla fine infatti sono arrivate alla straordinaria cifra di 150mila euro. Una grande gioia per tutte le partecipanti, molte delle quali hanno sperimentato in prima persona il cancro sulla loro pelle. “Abbiamo riempito la spiaggia. Metà delle donne che hanno partecipato hanno avuto il cancro oppure vivono a fianco di qualcuno affetto dalla malattia. Ognuna di loro ha una storia da raccontare. È stata un'esperienza incredibile”, ha dichiarato Dee Featherstone, aggiungendo: "Molte erano nervose di spogliarsi a causa delle cicatrici che portavano sul corpo dopo le operazioni, per questo togliersi i vestiti per loro ha significato anche affrontare le loro paure. Quando sono uscite dall'acqua erano delle donne diverse".

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