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Il regalo “a sorpresa” della fidanzata: un’operazione per l’ingrandimento del pene

Abdul Hasan, 27enne inglese, si appresta a sottoporsi all’intervento di filler al pene per la seconda volta: “Quando l’ho fatto per la prima volta, sono stato meglio. Avevo davvero una bassa autostima”. In Regno Unito le operazioni di questo tipo stanno aumentando vertiginosamente, ma sarebbero diversi gli uomini che si autoiniettano i riempitivi, andando incontro a seri problemi di salute.
A cura di B. C.
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Abdul Hasan ha ricevuto un regalo “inaspettato” dalla fidanzata: un'iniezione per l’ingrandimento del del pene. Il 27enne inglese si appresta a sottoporsi all’operazione per la seconda volta. Il filler al pene, progettato per aumentare la circonferenza di un uomo di 1 o 2 cm, è un liquido – solitamente acido ialuronico – che viene iniettato nel tessuto molle sotto la pelle. È una procedura non chirurgica e può essere realizzata in poche ore in una clinica specialistica, costa tra i 3 e i 4 mila euro e dura per circa un anno e mezzo. Abdul dice che la bassa autostima è uno dei motivi per cui ha fatto un filler. “Mi ha fatto sentire molto più a mio agio. L'ho fatto e la mia fiducia è tornata a crescere, non avevo nulla da nascondere", ha detto al Mirror. Nel giro di un paio di giorni si è sentito meglio anche nelle situazioni sociali: "Ero una persona cambiata, se vedo un gruppo di sconosciuti oggi mi ci avvicino facilmente, cosa che prima non facevo".

Due dei maggiori gruppi di chirurgia estetica del Regno Unito per la salute sessuale maschile hanno dichiarato al programma Victoria Derbyshire di aver visto un notevole aumento delle richieste di riempimento del pene. Moorgate Aesthetics e Androfill parlano di oltre 700 richieste al mese, rispetto alle circa 10 al mese, tre anni fa. Ma mentre cliniche come quella visitata da Abdul usano prodotti approvati dall'NHS (servizio sanitario britannico), applicati da medici esperti, gli stessi sanitari si dicono preoccupati per l'aumento dei filler fai-da-te. Asif Muneer, della British Association of Urological Surgeons, spiega che “molti uomini autoiniettano i loro riempitivi – usando prodotti come la vaselina, vari oli e silicone – e non sono consapevoli delle potenziali complicazioni. Molti andranno ai medici dell'NHS pochi giorni dopo – spiega l’esperto – richiedendo un trattamento per un'infezione sottostante”. E lo stesso Muneer sostiene che diversi pazienti si sottopongono alla procedura “perché guidati da aspettative non realistiche – in parte legate alla pornografia online".

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