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Il referendum contro la “Buona Scuola” non si farà: firme insufficienti

La Corte di Cassazione ha comunicato al comitato promotore del referendum contro la Legge 107 che non sono state raccolte le 500.000 firme necessarie per richiedere un referendum abrogativo da sottoporre ai cittadini.
A cura di Charlotte Matteini
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Il comitato promotore del referendum contro Legge 107, ovvero la cosiddetta Buona Scuola, ha ricevuto comunicazione dalla Corte di Cassazione che non potranno essere sottoposti ai cittadini italiani i quattro quesiti referendari perché le firme raccolte non sarebbero sufficienti, perché inferiori al limite minimo delle 500.000 firme valide. Unicobas, in un comunicato stampa diramato in queste ore, ha annunciato la notizia ringraziando i cittadini che nel corso dei mesi si sono prestati a raccogliere le firme in piazza e a dare voce alle istanze di migliaia di cittadini e lavoratori del settore, ribadendo che la mobilitazione prodotta dalle battaglie condotte sin dall'approvazione della Legge 107 "indica una direzione, che ci invita ad andare avanti, non arretrare:

"Poche migliaia di firme in meno non consentono di giungere alla prova referendaria. E’ stata comunque una straordinaria esperienza di confronto e che ha dato voce a centinaia di migliaia di cittadini/e, lavoratori/trici, pensionati/e e studenti che con la loro firma hanno manifestato contrarietà per i contenuti di una legge che snatura il valore costituzionale della scuola pubblica", si legge nella nota.

"L’avvio dell’anno scolastico in corso ha evidenziato le contraddizioni, ha messo a nudo tutti gli aspetti, negativi, confusi e anticostituzionali della cosiddetta “Buona scuola”: contenziosi legali infiniti, cattedre vuote, alunni disabili ancora senza sostegno, uffici nel caos, tutto per l’arrogante pretesa di poter fare a meno di ogni serio confronto con il mondo della scuola, con i lavoratori, con gli studenti e chi li rappresenta", ha sottolineato, proseguendo, Unicobas.

"Il consenso alle nostre battaglie sostenuto dai quasi due milioni di firme, indica una direzione, ci invita ad andare avanti, non arretrare. Le associazioni e le organizzazioni sindacali che hanno dato vita alla campagna referendaria proseguiranno nel contrasto alla legge 107 e alle sue nefaste conseguenze per la scuola della Costituzione", concludono i rappresentanti sindacali.

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