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Il rapporto Fao: puntare sull’agricoltura per combattere fame e povertà

Dal rapporto annuale della Fao “The State of Food and Agriculture 2012” presentato oggi a Roma emerge la “ricetta” più efficace per ridurre fame e povertà e per salvaguardare l’ambiente. Il modo migliore è quello di valorizzare le risorse della terra.
A cura di Susanna Picone
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Dal rapporto annuale della Fao “The State of Food and Agriculture 2012” presentato oggi a Roma emerge la “ricetta” più efficace per ridurre fame e povertà e per salvaguardare l’ambiente. Il modo migliore è quello di valorizzare le risorse della terra.

“Occorre una nuova strategia di investimenti che metta al suo centro i produttori agricoli. La sfida è concentrare gli investimenti in aree dove possono fare la differenza. Questo è importante per garantire che gli investimenti abbiano come risultato l’avanzamento economico e sociale e la sostenibilità ambientale”: così si esprime il direttore generale della Fao Josè Graziano da Silva presentando oggi a Roma il rapporto annuale “The State of Food and Agriculture 2012”. Il messaggio della Fao è, dunque, quello di riuscire a investire di più e meglio nell’agricoltura e fare in modo che così si riesca a ridurre fame e povertà e, al contempo, si contribuisca a salvaguardare l’ambiente. Nel rapporto si sottolinea che gli agricoltori del pianeta, che sono oltre un miliardo, rappresentano i principali investitori in questo settore economico sebbene siano spesso limitati dal clima sfavorevole. I numeri raccolti mostrano che a livello globale gli agricoltori dei paesi a basso e medio reddito investono più di 170 miliardi di dollari l'anno sui propri campi, circa 150 dollari per agricoltore.

Investire in agricoltura ripaga – Viene inoltre dimostrato che, negli ultimi venti anni, i paesi con i tassi d’investimento agricolo più alti sono stati anche quelli che hanno fatto maggiori passi avanti riuscendo a ridurre la fame. Al contrario le regioni dove fame e povertà sono più diffuse, Asia meridionale e Africa sub sahariana, sono quelle che negli ultimi anni hanno avuto tassi d’investimento agricolo stagnanti se non in calo. Dunque, secondo la Fao, per sradicare la fame in queste e in altre regioni occorrerà un incremento sostanziale del livello degli investimenti agricoli e un miglioramento sia del livello che nella qualità degli investimenti pubblici nel settore. Nel rapporto viene fatto notare come in molti paesi a basso e medio reddito i contadini devono affrontare innumerevoli difficoltà e sono spesso disincentivati a investire a causa di diversi fattori, dalla cattiva amministrazione governativa alla corruzione o anche alla tassazione agricola alta rispetto ad altri fattori. Per la Fao superare queste barriere diventa essenziale per sbloccare dunque in molte aree rurali i potenziali investimenti degli agricoltori. La raccomandazione è rivolta dunque ai governi e ai loro partner affinché possano aiutare i piccoli contadini a essere nelle condizioni di mobilitare i propri risparmi e guadagnare accesso al credito.

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