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Il prof degli audio hard alla studentessa: “Suo il primo passo, mi ha aggiunto su Facebook”

Resta in carcere il professore di Riccione arrestato con l’accusa di atti sessuali con una 15enne. Sentito dal Gip, avrebbe ammesso di aver scambiato messaggi con la ragazza, ma ha escluso di avere avuto con lei qualsiasi tipo di contatto fisico.
A cura di Susanna Picone
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Ammette di aver sbagliato, ma afferma di non aver mai avuto nessun tipo di contatto fisico con una sua studentessa minorenne il professore di un istituto superiore di Riccione arrestato nei giorni scorsi dalla squadra mobile di Rimini con l’accusa di atti sessuali con una quindicenne. Sentito dal Gip per l'interrogatorio di garanzia, il docente – un quarantaseienne originario di Pesaro – avrebbe ammesso di aver scambiato messaggi con la studentessa, ma appunto ha escluso di avere avuto con lei qualsiasi tipo di contatto fisico. Davanti al giudice ha quindi riconosciuto di aver sbagliato, ma ha spiegato anche che sarebbe stata la ragazzina a fare il primo passo con lui chiedendogli l'amicizia su Facebook.

Il professore resta in carcere – Gli avvocati difensori del professore, Alessandro Buzzoni di Rimini e Roberto Brunelli di Pesaro, avevano chiesto la sostituzione della misura cautelare in carcere con i domiciliari ma per il momento il docente resta dietro le sbarre. L'indagine che ha portato all’arresto del professore di Riccione è nata dalla segnalazione del preside dell'istituto che aveva raccolto a sua volta quella di alcune mamme. Mamme che avevano scoperto alcuni file audio che il professore avrebbe inviato alla studentessa quindicenne. Da quanto è emerso, si tratta di messaggi che contenevano esplicite richieste sessuali alla minorenne e che erano stati condivisi tra i vari studenti della scuola.

La famiglia della studentessa: “Lei è una vittima” – Di questa storia hanno parlato anche i genitori della quindicenne. “Tutto quello che sappiamo, lo abbiamo appreso dai giornali, ma si parla di avances da parte della giovane. Se così si tenta di alleggerire la posizione dell’indagato, non sposta invece nulla circa la sua responsabilità. Parliamo di una persona a cui la ragazzina era stata affidata. Di fronte a una quindicenne che si professa innamorata di te, devi spiegarle che è una cosa sbagliata. Secondo le accuse che gli vengono mosse, ne ha invece approfittato. La condizione della giovane è molto fragile, e la nostra priorità ora è quella di restituirle la serenità, perché anche a livello scolastico c’è una grossa pressione. Lei è una vittima in questa storia, al riguardo non ci possono essere riserve. E alla famiglia è caduto il mondo addosso”, ha dichiarato – secondo quanto si legge su Il Resto del Carlino – l’avvocato della famiglia della ragazzina.

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