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Il Pil continua a crescere: nel 2017 sale dell’1,4%, è il valore più alto dal 2010

Nel 2017 il Pil italiano è cresciuto dell’1,4% rispetto all’anno precedente: si tratta del livello più alto dal 2010. Ma non si è ancora tornati ai livelli pre-crisi, con un dato distante da quello del 2008. Italia indietro anche rispetto a Usa, Regno Unito e Francia.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il Pil nel 2017 sale dell’1,4% rispetto all’anno precedente, è il livello più alto dal 2010. A rilevarlo è l’Istat spiegando che nella media del 2017 il Pil è aumentato dell’1,4% rispetto al 2016, secondo le stime sulla crescita in termini grezzi basata su dati trimestrali. Per sapere invece il dato di riferimento della politica economica bisognerà aspettare il primo marzo, con le previsioni del governo che indicano un +1,5%. In base al dato corretto per gli effetti di calendario il rialzo nel 2017 è dell’1,5%, considerando che nel 2017 ci sono state due giornate lavorative in meno dell’anno precedente.

L’economia italiana non cresceva così tanto dal 2010 e se la stima diffusa oggi sarà confermata a marzo sui conti nazionali, il +1,4% rappresenterebbe il dato più alto da sette anni fa, quando venne segnato un +1,7%. Nel quarto trimestre dell’anno il Pil è aumentato dello 0,3% sul trimestre precedente e dell’1,6% su base annua. Il rialzo congiunturale rispetto al terzo trimestre è dello 0,4%.

Il Pil non ha comunque raggiunto i valori pre-crisi. Confrontando i dati con il primo trimestre del 2008, quando si raggiunse il picco, la differenza è netta: oggi siamo indietro del 5,7%. Per quanto riguarda la crescita congiunturale i valori sono leggermente più bassi rispetto a quelli stimati dagli analisti. L’Istat elabora anche un confronto con gli altri Paesi: “Nello stesso periodo il Pil è aumentato dello 0,6% sia negli Stati Uniti che in Francia, e dello 0,5% nel Regno Unito”. In termini tendenziali gli Stati Uniti hanno fatto registrare un aumento del 2,5%, la Francia del 2,4%, il Regno Unito dell’1,5%. Il dato italiano è quindi leggermente inferiore a questi paesi.

Il dato annuale effettivo sarà comunque quello che verrà pubblicato a marzo e che potrebbe essere leggermente diverso rispetto a quello di oggi, come spiegato dagli stessi tecnici dell’istituto di statistica. Il primo marzo verranno rese note anche le stime su deficit, debito e pressione fiscale.

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