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“Il pedofilo è malato”, scarcerato e mandato a casa: aveva violentato un 14enne

Il gip ha concesso i domiciliari al 25enne, straniero ma residente in provincia di Belluno, arrestato per stupro nei confronti un 14enne. Lo avrebbe obbligato a fare sesso orale con una pistola scacciacani. E non sarebbe l’unico episodio di violenza al vaglio degli inquirenti.
A cura di B. C.
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È tornato a casa il 25enne di origini straniere, che abita un paese della Valbelluna, accusato di aver stuprato un 14enne, sotto la minaccia di una pistola. Il gip del Tribunale di Belluno, Vincenzo Sgubbi, ieri ha deciso che il pedofilo potrà restare a casa, ai domiciliari, senza avere contatti con l’esterno, forse per la pericolosità ravvisata dal giudice. Fondamentale per le decisione del giudice è stata la valutazione della cartella medica dell’arrestato: l’uomo sarebbe affetto da un disagio psichiatrico, per il quale è seguito da anni. A ciò, si sarebbe aggiunta poi ulteriore documentazione del medico del carcere di Baldenich che ha esaminato il 25enne.

Come racconta Il Gazzettino, la vittima 14enne della violenza sessuale ha raccontato di essere stato minacciato in due distinte occasioni e obbligato  a rapporti orali con una pistola scacciacani che l’uomo portava nella cinta dei pantaloni. Proprio la pistola “giocattolo” e le armi sarebbero le passioni del 25enne che in diverse fotografie su Facebook si fa ritrarre con la pistola in mano rivolta contro l’obiettivo. E dal profilo del social network dell’indagato, oltre che dalla rubrica del cellulare e dai contatti Whatsapp, sarebbero emersi nomi di altri ragazzini, anche più giovani della vittima: si parla di 12enni e 13enni. Il caso è venuto alla luce dopo che in paese aveva cominciato a diffondersi la voce rapporto di quel 14enne con il 25enne, specialmente tra i compagni: uno di loro ha parlato con i genitori e da lì è emersa la vicenda. Anche se il minore è consenziente, si parla sempre di violenza sessuale aggravata.

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