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Il Parlamento europeo approva nuove restrizioni alla vendita di armi per uso personale

Il Parlamento europeo ha approvato la modifica alla direttiva 477 relativa alle disposizioni per l’acquisto, il commercio e la detenzione di armi da fuoco. Protesta Matteo Salvini, che considera assurdo il provvedimento.
A cura di Charlotte Matteini
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Mentre in Italia si discute di legittima difesa, complice il caso del ristoratore lodigiano che la scorsa settimana ha sparato e ucciso un ladro introdottosi nella sua attività commerciale nella notte tra giovedì e venerdì, sostenuto da Matteo Salvini della Lega Nord che sulla scia emotiva del caso torna a proporre di allargare le maglie della legge per permettere ai cittadini di difendersi e difendere le proprie proprietà senza incorrere in problemi giudiziari, il Parlamento europeo ha approvato le modifiche alla direttiva 477 del 1991 che concernono nuove disposizioni relative ai "controlli sull’acquisizione e sulla detenzione di armi". Approvata con 491 voti favorevoli e 123 i contrari, i Paesi membri dell'Ue hanno tempo fino al prossimo giugno 2018 per recepirla. La nuova direttiva europea 477, frutto di un compromesso tra le varie forze parlamentari, pone una serie di vincoli e restrizioni sia al commercio di armi all'interno dell'Unione europea, sia per quanto concerne la detenzione delle stesse: sostanzialmente il provvedimento introduce una regolamentazione a livello europeo per il commercio di armi da fuoco, anche online, rendendolo più difficoltoso e predispone limiti e controlli più severi per l'acquisto di armi automatiche e semiautomatiche in base a un limite alla capacità dei caricatori capacità dei caricatori (massimo 20 proiettili per le armi corte e 10 per i fucili).

L'eurodeputato e segretario del Carroccio Matteo Salvini ha protestato contro l'approvazione della direttiva scrivendo su Facebook: "Vergognoso. Alla faccia della legittima difesa, il Parlamento Europeo ha appena approvato qui a Strasburgo (con i voti di parlamentari di PD, 5 Stelle e Forza Italia pazzesco!) una proposta per rendere più difficile il possesso legittimo delle armi ai cittadini normali, agli sportivi e ai collezionisti. Con la scusa (ridicola!) di combattere il terrorismo islamico, complicano la vita a chi vuole legalmente acquistare e detenere un'arma, come se quelli dell'Isis o i rapinatori andassero in negozio a comprare pistole e fucili", sostiene Salvini, annunciando inoltre che la Lega Nord organizzerà per il prossimo 25 aprile a Verona una manifestazione per sostenere il diritto alla legittima difesa.

Insoddisfatte le associazioni di categoria, le quali sostengono che le modifiche approvate dal Parlamento produrranno una forte ingerenza dell'Ue in una materia che dovrebbe essere di competenza esclusivamente statale: "Non appropriata la volontà di invadere la competenza esclusiva dei Paesi membri su questioni importanti, come per esempio la determinazione dei requisiti psicofisici per il rilascio dei porti d'arma, i criteri per la custodia domestica delle armi o l'informatizzazione dei registri degli armieri, e ciò in considerazione dell'eterogeneità delle situazioni di fatto in relazione alle diverse esigenze di pubblica sicurezza nei vari Paesi europei. […] La misura non avrà rilevanti effetti positivi sulla tracciabilità ma penalizzerà sensibilmente gli operatori europei, a tutto vantaggio dei competitor esteri. Ciò comporterà inoltre apprezzabili difficoltà per le istituzioni nazionali, che dovranno sviluppare nuovi sistemi informatizzati che comprendano i dati non solo delle armi, ma anche di tutte le loro parti essenziali, causando un considerevole aggravio degli adempimenti e un conseguente maggiore rischio di errore".

Di parere opposto l’europarlamentare Herbert Dorfmann, che considera la direttiva un buon compromesso: “Dopo un lungo negoziato in Parlamento europeo abbiamo votato oggi il testo di compromesso tra Parlamento e Consiglio relativo alla direttiva sulle armi. Siamo riusciti a evitare l’introduzione di nuovi obblighi e limitazioni per i cacciatori e i tiratori sportivi. La nuova direttiva europea sulle armi non cambia niente anche per i nostri Schützen (bersaglieri tirolesi che hanno in dotazione armi da cerimonia dei fucili Mauser 98k ndr): lo Stato potrà continuare ad autorizzarli a portare l’arma disattivata anche in assenza di licenza di porto d’armi”.

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