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Il padre pronto a perdonare la “Bestia di Satana” che uccise sua figlia

Nel 2004 una ragazza di 26 anni fu massacrata da alcuni componenti delle Bestie di Satana. Tra di loro c’era Elisabetta Ballarin, condannata a 22 anni di carcere e che, in galera, ha trovato la forza di reagire e studiare. Tanto che il padre della vittima dice di volerle aprire le porte di casa sua.
A cura di Susanna Picone
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Nel 2004 una ragazza di 26 anni fu massacrata da alcuni componenti delle Bestie di Satana. Tra di loro c’era Elisabetta Ballarin, condannata a 22 anni di carcere e che, in galera, ha trovato la forza di reagire e studiare. Tanto che il padre della vittima dice di volerle aprire le porte di casa sua.

È pronto a un gesto che certamente non è da tutti Silvio Pezzotta, un padre che da qualche anno non ha più sua figlia in casa perché la ragazza è stata brutalmente uccisa da altri giovani, membri de “Le Bestie di Satana”. Un terribile delitto che risale al 24 gennaio del 2004 quando la giovane Mariangela, che forse era venuta a conoscenza di alcuni segreti dei satanisti, aveva appena 26 anni. Le spararono in faccia, il colpo di grazia mortale a colpi di badile in testa e poi la sepoltura in un orto. Per quel delitto è stata condannata, tra gli altri, Elisabetta Ballarin, una ragazza che recentemente ha fatto parlare di sé per i suoi traguardi negli studi in carcere. Elisabetta, infatti, che deve restare in galera per 22 anni, ha trovato la forza di reagire, di studiare, tanto che è riuscita ad aggiudicarsi anche una borsa di studio.

“Elisabetta merita un’altra occasione” – E, quando avrà finito di scontare la sua pena, Elisabetta Ballarin riceverà un altro “regalo”: il perdono del padre della ragazza uccisa. Silvio Pezzotta, lo riporta il Corriere della Sera, ha parlato della giovane come di una ragazza “che non si è fatta annientare dal carcere, che ha dimostrato con i fatti di meritarsi una nuova occasione”. Il papà di Mariangela ammette che già ai tempi del processo alle Bestie di Satana si disse pronto ad aprire la sua porta all’assassina della figlia, racconta di quella volta che la incrociò nei corridoi del tribunale e le manifestò la sua disponibilità ad aiutarla per rifarsi una vita. Silvio Pezzotta, per farsi capire, spiega com’è la sua vita attuale, impegnato dalla mattina alla sera con le persone più deboli, un lavoro che gli ha insegnato a saper riconoscere chi ha bisogno di aiuto. Per lui la ragazza in carcere è una di queste persone.

Un altro degli assassini di sua figlia fu Andrea Volpe – Addirittura per Pezzotta questa giovane è una vittima come sua figlia, una ragazza che è stata completamente plagiata dal suo fidanzato di allora, Andrea Volpe. Uno che invece, a differenza di Elisabetta, “il nostro perdono non se lo merita”. Volpe era un altro componente delle Bestie di Satana che partecipò all’omicidio di Mariangela Pezzotta ma si pentì e fu condannato a 20 anni. Ha scontato metà della sua pena per cui presto potrebbe tornare libero, ed è questo – secondo il genitore –  “uno dei controsensi di questa storia”. Ma lui ora parla di Elisabetta, che attualmente ha la possibilità di uscire dal carcere di Brescia la mattina e di ritornarvi la sera e che presto potrebbe davvero bussare alla porta di Pezzotta. Il suo difensore, infatti, sarebbe intenzionato a chiedere la concessione della grazia.

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