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Processo sulla morte di Stefano Cucchi

Il neo-deputato leghista Gianni Tonelli condannato per aver diffamato la famiglia Cucchi

Il neo-deputato leghista ed ex segretario del Sap, Gianni Tonelli, è stato condannato dal tribunale di Bologna per diffamazione nei confronti della famiglia Cucchi e dovrà pagare una multa da 500 euro.
A cura di Charlotte Matteini
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Foto da Facebook - Fonte: profilo ufficiale Gianni Tonelli
Foto da Facebook – Fonte: profilo ufficiale Gianni Tonelli
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Il neo-parlamentare leghista ed ex segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), Gianni Tonelli, è stato condannato dal tribunale di Bologna per diffamazione nei confronti della famiglia di Stefano Cucchi e dovrà pagare una multa pari a 500 euro. A comunicare la notizia è stata la sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, con un post su Facebook: "Il Sig. Tonelli, specialista del fango sulle famiglie di vittime di abusi e ora promosso a parlamentare, ha fatto e fa politica sulla nostra pelle. Oggi ci è stato notificato che il Tribunale di Bologna lo ha condannato per diffamazione aggravata in continuazione (nel decreto si fa riferimento ad una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso). Ora aspetto di incontrarlo al Tribunale di Roma, dove sarà a processo per imputazione coatta assieme ai sui colleghi Maccari e Capece per aver offeso più volte me e la mia famiglia", ha spiegato Ilaria Cucchi.

I dissidi tra Tonelli e la famiglia Cucchi non sono assolutamente recenti e più volte la sorella di Stefano Cucchi, morto il 22 ottobre del 2009 in circostanze ancora da chiarire dopo un arresto da parte delle forze dell'ordine, e l'ex segretario generale del Sap si sono scontrati a causa di affermazioni poco edificanti partorite da Tonelli nel corso degli anni. Il neo-parlamentare leghista, infatti, nel corso degli anni ha duramente attaccato i famigliari di Stefano Cucchi, nonché quelli di Federico Aldrovandi, e commentando sia le sentenze dei magistrati che la vicenda Cucchi ha più volte sostenuto che la morte del ragazzo fosse intervenuta non tanto a causa delle condotte delle forze dell'ordine quanto alla "vita dissoluta" che Stefano conduceva.

Gianni Tonelli è assurto agli onori delle cronache anche per aver difeso gli applausi a sostegno degli agenti condannati per la morte di Federico Aldrovandi durante un convegno del Sap, dapprima rivendicando il gesto e poi negandolo. In occasione del primo processo per la morte di Stefano Cucchi, Tonelli dichiarò: "In questo Paese bisogna finirla di scaricare sui servitori dello Stato le responsabilità dei singoli, di chi abusa di alcol e droghe, di chi vive al limite della legalità. Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze. Senza che siano altri, medici, infermieri o poliziotti in questo caso, ad essere puniti per colpe non proprie". 

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