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Il mostro di Ecatepec: “Le donne che ho ucciso? Meglio in pasto ai cani che a rubarmi l’ossigeno”

Juan Carlos, aiutato anche dalla moglie, ha confessato di aver ucciso e fatto a pezzi una ventina di donne nella città in Messico, apparentemente senza motivo e senza mostrare il minimo pentimento. Anzi, ha dichiarato di essere orgoglioso delle proprie azioni.
A cura di Biagio Chiariello
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“Le donne che ho ucciso? Meglio in pasto ai miei cani che a respirare e a rubarmi l'ossigeno. Odio le donne e ho una missione nella vita: continuare ad ammazzarle”. Ci sono nuovi raccapriccianti particolari nel caso del Mostro di Ecatepec, in Messico. Juan Carlos N., 33enne, aiutato anche dalla moglie, Patricia di 38 anni, ha infatti confessato di aver ucciso e fatto a pezzi una ventina di donne nella città messicana. Il pluriomicida reo confesso non avrebbe mostrato alcuna forma di pentimento e anzi ha dichiarato di essere orgoglioso delle proprie azioni, come attestano le sue parole.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, era Patricia ad adescare le sue vittime sostenendo di voler vestiti e profumi che vendeva a prezzo stracciato. Una volta che le donne, tutte ragazze madri dai 20 ai 30 anni, varcavano la soglia della casa della coppia per loro non c'era più nulla da fare. Juan Carlos ha ammesso di aver “tagliato le gole” delle sue vittime prima di “fare sesso con i loro cadaveri” per poi usare i loro corpi come “cibo per animali e fertilizzante vegetale”. Gli organi come reni e polmoni venivano accuratamente conservati in frigorifero per poi essere venduti sul mercato nero.

Secondo le indagini, la scia di sangue della coppia omicida sarebbe iniziata nel 2012, ma i sospetti sono caduti su Juan Carlos solamente nell'ultimo periodo quando nel quartiere dove abitava sempre più persone scomparivano. Attualmente la coppia è detenuta nel carcere penitenziario e di reinserimento sociale di Ecatepec. Juan Carlos ha rivelato che “se uscirò da questa situazione continuerò a uccidere donne”. Inizialmente si era pensato che l’uomo dovesse essere sottoposto a perizia psichiatrica. Il fermato, però, non ne vuole sapere: “Sto bene e sono sanissimo, fisicamente e mentalmente. Voglio solo ripulire il mondo dal ogni porcheria” afferma.

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