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Il ministro Lorenzo Fontana: “Lo Stato aiuti le donne a non abortire”

Il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana afferma che lo Stato dovrebbe aiutare le donne a non abortire: “In molti casi è per una preoccupazione economica che alcune donne decidono di non avere figli. Mi piacerebbe che lo Stato fosse più vicino a queste donne per far capire loro che, nel dubbio, un figlio è meglio farlo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Oltre a ribadire il suo rifiuto per il riconoscimento dei figli di coppie dello stesso sesso, il ministro della Famiglia e Disabilità, Lorenzo Fontana, interviene in un’intervista a La Verità sul tema dell’aborto, sostenendo che lo Stato dovrebbe aiutare le donne a praticarlo maggiormente. Sull’aborto Fontana afferma: “In molti casi è per una preoccupazione economica che alcune donne decidono di non avere figli. Mi piacerebbe che lo Stato fosse più vicino a queste donne per far capire loro che, nel dubbio, un figlio è meglio farlo”. Secondo il ministro, quindi, praticare l’aborto è una questione economica e serve un aiuto dello Stato per evitarlo. Così come Fontana vorrebbe intervenire “correggendo le storture del sistema fiscale” per favorire la natalità: “Non è giusto che le famiglie che hanno figli siano trattate fiscalmente come le famiglie che non ne hanno. Questo penalizza di fatto le famiglie monoreddito e porta a far percepire i figli come un peso, una spesa, quando invece rappresentano un investimento non solo per il futuro della famiglia ma per il benessere e l'economia del Paese”.

Fontana indica come essenziale il sostegno alle famiglie numerose: “Sono poche e quindi il costo delle operazioni attuabili non dovrebbe essere elevato. Ho già incontrato l'Associazione nazionale e mi dicono che i nuclei con tre o più figli sono circa 800.000. Purtroppo, in questo momento quando si superano i tre figli il rischio di povertà è molto elevato. Un'assurdità, considerato che fare tanti figli è un bene per lo Stato. Bisogna trovare il modo per assicurare adeguati sgravi fiscali”. Il ministro della Famiglia si sofferma anche sulla maternità e sull’importanza per la donna di “poter godere della propria maternità senza dover rischiare carriera o lavoro. I dati confermano che se una donna diventa mamma mantenendo il proprio lavoro, non solo tende ad avere una seconda maternità ma contribuisce attivamente ad aumentare la produttività dell'azienda. Bisogna far capire alle imprese che il welfare è positivo per l'azienda stessa”.

Adozioni e coppie gay

Fontana ribadisce che “non si possono riconoscere i figli di coppie dello stesso sesso nati all'estero grazie a pratiche vietate in Italia come la maternità surrogata. Va fatto rispettare il divieto, evitando che il ricorso a queste pratiche all'estero si traduca in un aggiramento del divieto in Italia”. Mentre tutt’altro tema, secondo il ministro, è quello delle adozioni internazionali: “Cercheremo di sburocratizzare la procedura. Molti non sanno, e non lo sapevo neanch'io, che nel nostro Paese ci sono tante adozioni internazionali perché le famiglie italiane, con coscienza e volontà, adottano anche i bambini disabili, cosa evitata da altre nazioni. Questo mi rende molto orgoglioso e fiero di essere italiano”.

La stima per Orban e Putin

Il ministro della Famiglia ribadisce infine il suo attestato di stima nei confronti del premier ungherese Orban: “È un politico che non ha paura di essere politicamente scorretto per difendere i suoi connazionali. È coraggioso e apprezzo quello che fa per il suo Paese. Si dice che stare al governo faccia perdere voti, non sempre è così, e in Europa Orbàn ha rivinto. È giunto il tempo di essere coraggiosi”. Fontana esprime apprezzamento anche per Putin: “Lui rappresenta uno dei primi politici che ha portato avanti la battaglia identitaria per difendere il proprio popolo, dimostrando che c'è una via diversa dalla felice globalizzazione che tanto felice non era. È un esempio di politica alternativa. La guerra mediatica che si è scatenata contro di lui ha avuto il risultato di far apparire Putin il martire di un nuovo mondo”.

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