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Il Ministero vieta la vendita del Nobel di Quasimodo agli stranieri

Il Mibact ha ufficialmente stabilito il valore storico-artistico del Nobel di Salvatore Quasimodo: messi all’asta dal figlio Alessandro, i documenti e la medaglia d’oro non potranno lasciare l’Italia nelle mani di acquirenti stranieri. Si evita l’esportazione, ma non la vendita, e intanto il direttore della casa d’aste Bolaffi dichiara: “Alessandro Quasimodo sta valutando l’opportunità di fare ricorso contro questa decisione”.
A cura di Federica D'Alfonso
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Oggi, mercoledì 2 dicembre, la medaglia d'oro e i documenti che certificano il conferimento del Premio Nobel per la letteratura a Salvatore Quasimodo verranno battuti all'asta. Una notizia che ha sorpreso, quella della vendita dei cimeli del grande poeta: è la prima volta in assoluto che in Italia accade che un Nobel venga messo all'asta e in più, a farlo è stato proprio suo figlio, Alessandro. Tanti gli appelli affinché la memoria di Quasimodo non rischiasse di finire nelle mani di qualche compratore straniero, appelli che sono stati infine ascoltati: la Soprintendenza delle Belle Arti per il Comune e la Provincia di Torino del Mibact, sulla base di una perizia effettuata dal direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, ha stabilito il valore storico e artistico degli oggetti in vendita, dunque essi non potranno lasciare il territorio nazionale.

Il cosiddetto "lotto 401" comprende una medaglia d'oro con il suo nome, il diploma originale su due eleganti fogli di pergamena miniata, le fotografie scattate durante la cerimonia di consegna e il ritratto ufficiale di Quasimodo, realizzato da Anna Riwkin. Tutto questo all'asta dal prezzo base di 50 mila euro: i documenti verranno comunque venduti al miglior offerente, ma grazie all'intervento della Soprintendenza di Torino c'è la certezza che tutto ciò non finisca in mani straniere. La probabilità che invece la medaglia e i documenti finiscano comunque in una collezione privata è molto alta, e ciò, come spesso accade, potrebbe renderne difficile la fruizione.

la medaglia del Nobel di Salvatore Quasimodo
la medaglia del Nobel di Salvatore Quasimodo

La procedura messa in atto dal Mibact garantisce la permanenza della medaglia e dei beni annessi all'interno del territorio nazionale, evitandone l'esportazione: Filippo Bolaffi, amministratore delegato del gruppo, ha commentato così la notizia: "Non mi sorprende per quanto, purtroppo, tagli fuori tutti i potenziali compratori stranieri. Il nostro conferente, Alessandro Quasimodo, sta seriamente valutando l'opportunità di fare ricorso contro questa decisione, affinché alla medaglia non sia preclusa la possibilità di essere aggiudicata da un acquirente straniero". Bolaffi si augura "a questo punto, che rappresentanti delle istituzioni siano in sala almeno per competere contro i compratori italiani rimasti".

Salvatore Quasimodo nel 1962
Salvatore Quasimodo nel 1962

La decisione di vendere i cimeli di Quasimodo è stata presa dal figlio Alessandro, attore e regista, che da anni interpreta le poesie del padre in giro per il mondo. Le motivazioni della decisione sono poco chiare, anche se si è parlato di difficoltà economiche: Alessandro ha negato tali circostanze, dichiarando: "Il mio è un gesto d’altruismo e spero che possano intervenire all'asta le istituzioni perché il Nobel possa essere fruito pubblicamente".

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