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Il governo taglia i fondi al centro di ricerca sul Cervello fondato da Rita Levi Montalcini

“Il contributo straordinario per l’EBRI, l’Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello fondato da Rita Levi Montalcini non è stato inserito nella proposta del Governo della legge di Stabilità. Ciò porta al rischio di chiusura per l’Istituto”, si legge nella lettera-appello che i ricercatori dell’Istituto hanno inviato al presidente Sergio Mattarella.
A cura di Charlotte Matteini
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La scienziata torinese si è spenta ieri a Roma all’età di 103 anni. Oggi dalle 15.30 fino alle 21 sarà aperta la camera ardente al Senato, i funerali si svolgeranno il 2 gennaio a Torino in forma privata.

Nella legge di bilancio al vaglio del Parlamento non c'è traccia del contributo straordinario per l'Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello (Ebri) fondato da Rita Levi Montalcini. Notata la scomparsa del finanziamento, i ricercatori dell'Istituto si sono appellati al presidente della Repubblica Sergio Mattarella avvertendolo del fatto che questa circostanza porterà l'Ebri sull'orlo della chiusura definitiva.

“Il contributo straordinario per l’EBRI, l’Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello fondato da Rita Levi Montalcini non è stato inserito nella proposta del Governo della legge di Stabilità. Ciò porta al rischio di chiusura per l’Istituto", si legge nella missiva inoltrata al Capo dello Stato. L'Ebri si occupa di ricerca e in particolare stuia i meccanismi delle principali patologie del cervello, tra cui Alzheimer, Parkinson, dolore cronico, malattie genetiche rare, disturbi dello spettro autistico, patologie oculari degenerative, e sviluppa brevetti e candidati farmaci. Proprio attraverso i brevetti e i finanziamenti ottenuti dalla Commissione europea e da altre istituzioni internazionali, l'Istituto di ricerca si autofinanzia, ma questi contributi coprono solo metà del reale fabbisogno.

La mancata riconferma del contributo straordinario per l’Ebri, ricevuto negli ultimi dieci anni, porterebbe alla impossibilità di mantenere la struttura con cui portare avanti i progetti in corso, con conseguenze quali la restituzione dei finanziamenti ricevuti dall’estero, licenziamento dei ricercatori, interruzione di dottorati di ricerca e tesi di laurea, e mancati rinnovi di borse di studio per i giovani ricercatori. L'Ebri, di fatto, sarebbe costretto a chiudere. Rivolgiamo un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perché intervenga con la Sua autorevolezza affinché il Parlamento discuta ed approvi un emendamento alla legge di bilancio che mantenga in vita l’European Brain Research Institute, fondato da Rita Levi- Montalcini", prosegue la lettera-appello firmata da Antonino Cattaneo e Giuseppe Nisticò, rispettivamente Presidente e Direttore Generale della Fondazione Ebri.

“Nel corso di questi anni l’Ebri ha raggiunto importanti traguardi scientifici, diventando un fiore all’occhiello delle ricerche sul cervello, a livello nazionale ed internazionale. Nuovi approcci terapeutici per la malattia di Alzheimer e per altre gravi patologie neurologiche sono nati dalle ricerche dell’Ebri. Sulla base dei risultati raggiunti e di una progettualità innovativa, l’Ebri ha conquistato prestigiosi finanziamenti internazionali competitivi, dall’Alzheimer Association USA ed inglese, alla Comunità Europea. Paradossalmente, nonostante questi successi, i giovani ricercatori dell’Ebri non possono partecipare ai bandi per accedere ai fondi di ricerca del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca o del Ministero della Salute. I nostri ricercatori sono invisibili per il sistema della ricerca nazionale. Conoscendo la sensibilità del Presidente per il problema della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica, rivolgiamo questo appello, affinché la sopravvivenza stessa dell’Ebri non sia messa a repentaglio”, si legge nella lettera.

"Le ricerche di eccellenza portate avanti dai nostri ricercatori hanno un fortissimo impatto traslazionale. Sono convinto che, nel medio termine, Ebri si renderà autosufficiente, attraverso lo sfruttamento di una ricca pipeline di brevetti generati dalle ricerche svolte dai suoi giovani ricercatori, contribuendo alla conoscenza ed alla soluzione di gravissime patologie che affliggono la nostra società. Ma questo ciclo virtuoso di traslazione dei risultati della propria ricerca di base, già ben avviato dall’Ebri, deve essere sostenuto, senza interrompere la continuità del contributo pubblico. Giovani ricercatori e studenti di dottorato formati all’Ebri occupano oggi posizioni in prestigiosi istituti di ricerca nazionali ed europei, a riprova della qualità della formazione ricevuta”, sottolinea il presidente Cattaneo.

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