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“Il dolore non andrà mai via”: le lettere dei bambini australiani vittime di abusi

In un libro intitolato Message to Australia sono state raccolte 1.300 lettere di bambini vittime di violenze sessuali in Australia.
A cura di Davide Falcioni
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Message to Australia. E' questo il titolo del libro che raccoglie quasi 1.300 lettere scritte da altrettante vittime di violenze sessuali infantili. Messaggi dai contenuti strazianti, ma anche pieni di speranza, quella che nessun altro minore debba essere più costretto a subire e vivere l'incubo degli abusi. Message to Australia è il frutto di un’inchiesta di cinque anni della Royal Commission australiana, commissione istituita nel 2013 per condurre un'inchiesta sulle accuse di abusi sessuali e fisici avvenuti in decine di istituzioni in Australia, tra cui scuole, circoli sportivi e organizzazioni religiose.

I membri della Royal Commission ha tenuto oltre 8mila sessioni private insieme alle vittime. Dopo aver riferito le loro storie, i “sopravvissuti” sono stati invitati a scrivere delle lettere, la cui raccolta ha dato vita al libro. Molte delle missive sono scritte a mano e raccontano i traumi vissuti. “Nessun bambino dovrebbe mai subire abusi da parte di nessuno. Il dolore non andrà mai via, né il ricordo”, si legge in una di queste. Ma i temi più ricorrenti sono, in realtà, il sollievo e la gratitudine. Numerosi i ringraziamenti dei "superstiti" ai commissari per aver ascoltato le loro testimonianze con empatia. Senza giudicare. Molti di loro non avevano mai raccontato la loro storia e, grazie a questo progetto, sono riusciti a liberarsi e a “guarire”.

Peter McClellan, presidente della commissione, dal canto suo ha voluto ringraziare le vittime per aver accettato di raccontare le loro storie, una decisione che per molte di loro è stata difficile e tutt'altro che scontata. “I sopravvissuti meritano i ringraziamenti di tutta l’Australia”, ha detto. Il dossier finale dell’inchiesta verrà consegnato al governatore generale dell’Australia il 15 dicembre.

La commissione: "I preti rivedano il voto di castità"

In una delle 409 raccomandazioni contenute nel rapporto finale dell'indagine sulla pedofilia in Australia, la  commissione propone di rivedere il segreto della confessione, con l'obbligo per i preti di riportare alla polizia abusi sessuali a essi rivelati, ma anche di ripensare il voto di castità considerandolo all'origine di molti abusi sui minori, e suggerendo che diventi ‘volontario'. Indicazioni che vengono respinte dai vescovi cattolici di Sydney, Anthony Fisher, e di Melbourne, Dennis Hart. Quest'ultimo ha ammesso che se qualcuno gli rivelasse in confessione di aver commesso abusi su minori si sentirebbe "terribilmente combattuto", ma non violerebbe il segreto. "La pena per un sacerdote che viola il segreto della confessione la scomunica, è una questione spirituale, reale e grave", ha aggiunto.

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