Il deputato Genovese in carcere a Messina, prima notte in cella
Prima notte in cella per il deputato del Partito Democratico Francantonio Genovese agli arresti dopo il via libera della Camera all'esecuzione del mandato di custodia cautelare chiesto dai magistrati di Messina che lo accusano di associazione a delinquere, riciclaggio, peculato e truffa. Genovese, infatti, dopo il voto favorevole di Montecitorio, giovedì in tarda serata si è consegnato spontaneamente alle autorità costituendosi al carcere di Messina. Uscendo di casa per recarsi in carcere accompagnato dai legali e dalla moglie, Francantonio Genovese è sembrato sereno e ha salutato i giornalisti e fotografi che lo attendevano ai cancelli. "Io non scappo" aveva assicurato qualche ora prima il deputato Pd che del resto dopo la decisione della conferenza dei capigruppo sul voto palese si era allontanato da Montecitorio chiamando i suoi avvocati e informandoli di volersi costituire nel carcere di Messina, l'istituto penitenziario più vicino a casa. Genovese infatti è subito volato a Reggio Calabria per poi attraversare lo stretto e raggiungere casa.
Polemiche tra Pd e M5S – Anche dopo l'arresto di Genovese sono proseguite le polemiche a distanza tra M5S e Pd. "Abbiamo costretto il Pd a votare oggi per mandare fuori Genovese dal Parlamento! Guardali in faccia mentre votano" ha scritto Beppe Grillo su twitter, a cui ha risposto indirettamente Renzi commentando un intervento di una deputata Pd: "Bravissima Anna Rossomando, niente lezioni da chi è andato in Sicilia a dire che la Mafia non esiste". "Vinciamonoi! Li mandiamo a casa a uno a uno! Ora il deputato del Pd può essere arrestato! Fuori Genovese dal Parlamento" ha ribadito il leader del M5S, ma Renzi ha insistito: "Il Pd crede che la legge sia uguale per tutti. E la applica sempre. Anche quando si tratta dei propri deputati".