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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Il corpo del boss De Pedis lascia definitivamente la chiesa di Sant’Apollinare

Il suo feretro è stato trasportato via dalla chiesa questa mattina presto, alla presenza della moglie e dei suoi fratelli. Si chiude così una vicenda, da tempo associata alla scomparsa di Emanuela Orlandi, che per molti anni ha fatto discutere.
A cura di Susanna Picone
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Il suo feretro è stato trasportato via dalla chiesa di Sant’Apollinare questa mattina presto, alla presenza della moglie e dei suoi fratelli. Si chiude così una vicenda, da tempo associata alla scomparsa di Emanuela Orlandi, che per molti anni ha fatto discutere.
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Enrico “Renatino” De Pedis, il boss della Banda della Magliana morto in una sparatoria a Campo de Fiori nel 1990 e poi sepolto nella chiesa di Sant’Apollinare a Roma, oggi ha lasciato quel luogo che per tanti era tutt’altro che adatto ad un esponente della malavita. Il feretro del boss, recentemente aperto nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, è stato traslato questa mattina dalla importante basilica romana alla presenza della moglie e dei fratelli di De Pedis. Questi ultimi, insieme al loro avvocato, sono entrati in chiesa intorno alle 7 da una porta laterale, la bara di De Pedis è stata trasportata fuori da Sant’Apollinare un’ora dopo ed è stata portata via da un furgoncino delle pompe funebri.

Gli accertamenti sulla sua tomba nell’ambito della scomparsa di Emanuela Orlandi – Lo scorso 14 maggio si erano conclusi gli accertamenti sulla sua salma avvenuti nell’ambito dell’inchiesta della scomparsa della giovane cittadina vaticana, immediatamente era stato possibile identificare il corpo sepolto a Sant’Apollinare come corrispondente a quello del boss, certezza confermata poi anche dalle impronte digitali. Il 7 giugno scorso, poi, la Procura di Roma aveva accolto l’istanza presentata dal legale della famiglia di Enrico De Pedis e aveva concesso il nulla osta per il trasferimento della bara. Renatino De Pedis era stato sepolto nella chiesa di Sant’Apollinare per volere della famiglia ed aveva ricevuto il nulla osta dell’allora vicario di Roma, cardinale Poletti: col suo trasferimento si chiude, dunque, questa controversa storia che tanto ha fatto discutere.

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