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Il coraggio di Andrea, 12 anni e 25 pillole al giorno, ma dice: “Non sono mai giù di morale”

Ho scelto di intervistare Andrea, facendogli domande semplici ma anche da adulti, perché non tutti i giganti superano i due metri. E, quella sua semplicità, ho deciso di riportarla: intatta, leggera, come il suo sorriso.
A cura di Iacopo Melio
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Ho conosciuto Andrea Ricca per caso, su internet. Mi aveva colpito il titolo di un articolo di giornale: sapete, di quelli scritti da colleghi che pur di attirare click mettono in primo piano la sofferenza, la malattia e le difficoltà anziché la persona stessa. E così ci sono cascato anche io, fortunatamente però.

Mi sono ritrovato, nonostante tutto, dalla parte un po' più buona e un po' più bella della rete. Quella che porta alla luce storie che meritano di essere raccontate come fossero ordinarie, e non eccezionali, facendoti capire che è tutta lì la vera magia.

La prima cosa che mi ha colpito del dodicenne Andrea, infatti, è stata la naturalezza con la quale si raccontava. Parlava delle sue catene, ma anche dei suoi slanci; descriveva il dolore, ma anche le sue possibilità; la paura ma soprattutto le speranze. Ovvio che si percepiva la presenza di una grande famiglia alle spalle, con un'enorme forza di volontà diretta verso la sua quotidiana lotta contro la fibrosi cistica, ma anche verso il volontariato. Tanto volontariato.

E allora ho scelto di intervistare Andrea, facendogli domande semplici ma anche da adulti, perché non tutti i giganti superano i due metri. E, quella sua semplicità, ho deciso di riportarla: intatta, leggera, come il suo sorriso. Che poi, uno che ama alla follia il parmigiano come me, mica potevo lasciarmelo scappare!

Ciao Andrea, piacere di conoscerti! Raccontami un po' di te.

"Ciao a tutti, mi chiamo Andrea Ricca e vivo a Roma con i miei genitori Pier luigi e Lorena, e con i miei fratelli Giorgia e Nicolò. Vado a scuola e frequento la seconda media."

Mi descrivi una tua giornata tipo?

"Tutti i giorni mi sveglio alle sei del mattino per fare le terapie. Io ho tanto sonno, così mamma mi porta nel lettone e faccio l'aerosol vicino a lei. Poi faccio fisioterapia saltando sul tappeto elastico con la mascherina dell'ossigeno: serve a tirare fuori il muco. Dopo faccio colazione e inizio a prendere le prime sei, sette capsule del giorno tra enzimi, vitamine e antibiotici. Alle 8:00 entro a scuola fino alle 14:00.

Pranzo a casa, faccio i compiti e poi rifaccio gli aerosol (altri tre!). Mi alleno tutti i giorni a casa facendo crossfit con papà quando c'è, anche se ormai ho imparato a farlo anche da solo perché mi ha preparato una scheda da seguire. Faccio ginnastica a casa perché ho bisogno dell'ossigeno e la bombola è molto grande. Da quando ho iniziato sono cresciuto tanto e sono anche più muscoloso. Mi piace!

Dopo ceno e guardiamo la tv tutti insieme. Ogni volta che mangio prendo sempre le capsule (gli enzimi). Devo prenderle in base ai grammi di grasso che ci sono negli alimenti, quindi ci ho messo un po’ a capire quanti ne devo prendere. Comunque mamma e papà mi aiutano ancora qualche volta."

Andrea e la sua famiglia
Andrea e la sua famiglia

A questo proposito, ho scoperto la tua storia leggendo un articolo dove dicevi proprio «Prendo 25 pillole al giorno, ma sorrido». Sei consapevole che molti tuoi coetanei non reagirebbero così?

"Molti miei compagni non riescono neanche ad ingoiare una pillola. A scuola prima erano curiosi, ora si sono abituati. Io non racconto tutto quello che faccio perché a volte penso che non potrebbero capire."

Dai, diciamoci la verità, non puoi essere sempre così ottimista: quando è che ti arrabbi, o che magari sei un po' giù? Cosa pensi in quel caso?

"Mi arrabbio quando vorrei giocare con i miei amici e invece devo fare le terapie. E anche quando vorrei dormire di più. Mamma mi sveglia presto, anche durante le vacanze, perché dice che se faccio tardi salto i pasti. Lei non sopporta vedermi fermo sul divano mentre io passerei le ore a guardare la tv, per questo litighiamo!"

C'è una cosa che invece riesce sempre a tirarti sù di morale?

"A questa domanda davvero non so risponderti perché io non mi sento mai giù di morale. Una volta mi hanno fatto un questionario anche in ospedale chiedendomi la stessa cosa, ma ho detto anche a loro la stessa cosa."

Quando hai scoperto di avere la fibrosi cistica, ma soprattutto cosa avrebbe comportato, qual è stata la prima cosa che hai pensato?

"In realtà non c'è stato un giorno in cui ho scoperto di avere la fibrosi cistica. L'ho vissuta da sempre. Da piccolo sono stato ricoverato molto spesso. Mamma e papà mi hanno sempre detto tutto e i dottori hanno sempre parlato con me, spiegandomi quello che dovevo fare per stare bene. Tra gli infermieri ho tanti amici, il mio preferito è Mario."

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E secondo te, invece, cosa hanno pensato i tuoi genitori?

"Non so proprio cosa hanno provato i miei quando lo hanno saputo. Sicuramente hanno sofferto ma io li vedo sempre pronti a trovare una soluzione."

Dimmi tre cose che ti piacciono di te o della tua vita, e tre che invece odi!

"Le cose che mi piacciono sono i miei capelli (diciamo che mi piaccio!) e mi piace che ho una famiglia numerosa e tantissimi amici.

Mentre non mi piace dover tossire ogni volta che rido, dover rispettare tanti orari e fare degli aerosol davvero puzzolenti."

In cosa trovi che ciò che fai sia molto diverso da quello dei tuoi amici?

"Le differenze con i miei compagni ci sono. Ad esempio, durante le vacanze loro hanno tutto il tempo a disposizione per fare quello che vogliono, io invece devo rispettare gli orari delle terapie. Quando esco non devo mai dimenticare gli enzimi altrimenti non posso mangiare.

Quest'anno farò la mia prima gita di due giorni e dovrò portarmi tutto l'occorrente per fare gli aerosol, e tutte le mie pasticche. Dovrò fare tutto da solo e mi dovrò svegliare prima di tutti come sempre, ma lì non ci saranno mamma e papà ad aiutarmi. Per convincerli ho iniziato a prepararmi le terapie della sera da solo… Li ho fregati!"

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Cosa cambieresti?

"Vorrei poter non fare più gli aerosol, correre senza fermarmi. Vorrei poter mangiare senza pensare alle capsule da prendere."

Una domanda un po' cattivella… Hai mai desiderato fare a scambio con la vita di uno dei tuoi fratelli?

"Non ho mai pensato di fare a cambio con la vita dei miei fratelli. Però mi sono chiesto il perché sia successo a me e non a uno di loro (non in senso cattivo)."

Okay, adesso però parliamo finalmente di cose serie: piatto preferito?

"Mi piace tantissimo la carne alla brace e soprattutto la pancetta arrostita. Mangio tanto prosciutto crudo e parmigiano! Non sono un mangione di pasta."

Evento "La magia di un respiro" del 18 Marzo 2018 al Palacavicchi di Roma, organizzato dalla famiglia di Andrea per sostenere la Lega Italiana Fibrosi Cistica Lazio.
Evento "La magia di un respiro" del 18 Marzo 2018 al Palacavicchi di Roma, organizzato dalla famiglia di Andrea per sostenere la Lega Italiana Fibrosi Cistica Lazio.

Giochi a pallone e ho letto che tifi Juve. Hai altre cose che ti piace fare nel tempo libero?

"Mi piace tantissimo la musica e sto imparando a suonare la chitarra. Sono un appassionato di film d'azione e di fantascienza (soprattutto "Star Wars")."

Completa la frase: “Il mio sogno più grande è…”

"Il mio sogno più grande è viaggiare per il mondo."

Grazie per questa bella chiacchierata Andrea. Prima di lasciarci, però, togli la curiosità a tanti lettori, così magari insegni loro qualcosa: sei felice?

"Io sono felice. Mi piace la mia vita. Lo ammetto, non è facile, ma ogni giorno mi sento più forte quando supero le difficoltà."

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Laureato in Scienze Politiche (curriculum in "comunicazione, media e giornalismo"). Racconta le storie degli altri come giornalista, scrittore e attivista per i diritti umani e civili. Vincitore del Premio "Cittadino Europeo" nel 2017, è stato nominato "Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana" da Sergio Mattarella nel 2018.
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