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Il caso: ebreo ortodosso si rifiuta di viaggiare in aereo con una donna accanto

Discriminazione di genere o ragioni prettamente religiose? Fatto sta che Renee Rabinowitz, avvocatessa di 81 anni, ha dovuto cambiare il suo posto in aereo dopo le lamentele di un passeggero. L’uomo, ebreo ortodosso, non voleva assolutamente sedere vicino a lei, in quanto donna…
A cura di Biagio Chiariello
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Renee Rabinowitz
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Non voleva rischiare neanche di sfiorare la passeggera accanto a lui, così un uomo ebreo ultra-ortodosso, ha chiesto all’assistente del volo El Al da Newark a Tel Aviv di far spostare Renee Rabinowitz, ottantunenne avvocatessa in pensione. Il motivo è presto detto “È una donna, seduto vicino a lei non ci voglio stare”. Più specificatamente, il motivo di tale insistenza, ha spiegato l'uomo alle hostess, è stata la preoccupazione di infrangere durante le oltre 11 ore di viaggio dagli USA ad Israele un comandamento della tradizione religiosa ebraica  della Torah, cioè il neghiah, che vieta il contatto tra uomo e donna, a meno che non si tratti di coniugati o familiari. E così la signora Rabinowitz è stata avvicinata dagli assistenti di volo che le hanno gentilmente chiesto di spostarsi, proponendole anche un poltrona in prima classe. Un posto decisamente migliore rispetto a quella acquistato dall’anziana professionista. La donna ha accettato ma non senza protestare: “Questo è sessismo!”. Tanto è vero che la sua storia è stata raccontata al New York Times: “Nonostante i risultati raggiunti, e anche la mia età lo è, mi sono sentita umiliata. Se penso a chi sono oggi, a dove sono arrivata, una donna anziana, educata, che ha girato il mondo… e poi un ragazzo qualsiasi decide che non posso sedermi accanto a lui… perché?”, si è chiesta Renee Rabinowitz, sopravvissuta all’Olocausto fuggendo dal Belgio dopo l’invasione nazista.

Ora la donna chiede una risarcimento di migliaia di euro

Ora la 81enne, appoggiata dall’associazione ‘Israel Religious Action Center’, ha fatto causa alla compagnia israeliana El Al, e chiesto 50 mila shekel di risarcimento: sono oltre 11 mila euro, la società gliene offre 200 come sconto sul prossimo volo. El Al difende il suo staff: “In cabina il personale riceve svariate richieste e cerca di soddisfarle il più possibile, avendo come obiettivo la partenza in orario del volo e l’arrivo di tutti i passeggeri alla loro destinazione, come da orari indicati”. La compagnia peraltro sottolinea che non c'è stata alcuna discriminazione, in quanto le hostess non hanno obbligato la donna a cambiare posto. L’anziana avrebbe potuto tranquillamente rifiutare e farsi il viaggio accanto a quell’ ebreo ultra-ortodosso, lei che ha avuto due mariti (dal primo ha divorziato nel 1986, del secondo è vedova) entrambi rabbini. “Convivere con gli ultraortodossi è fantastico, fino a quando non mi dicono che cosa posso o non posso fare” chiosa Renee.

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