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Il caso dell’ultrà bianconero suicida: chiesta la esumazione del cadavere

Secondo il medico legale della famiglia, Raffaello “Ciccio” Bucci sarebbe stato pestato prima di gettarsi il 7 luglio 2016 da un viadotto dell’autostrada Torino-Savona a Fossano. Il capo tifoso è morto dopo essere stato interrogato sui rapporti tra ‘ndrangheta e ultras.
A cura di Susanna Picone
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 “Sarebbe opportuno un riesame del corpo e la sua esumazione”. È quanto chiede il medico legale Lorenzo Varetto, a cui la famiglia di Raffaello “Ciccio” Bucci si è rivolta per avere un parere sull'autopsia fatta sul cadavere del capo ultrà e collaboratore della Juventus morto il 7 luglio 2016. Bucci, informatore dei servizi segreti, precipitò da un viadotto dell'autostrada Torino-Savona a Fossano, nel Cuneese, il giorno dopo essere stato ascoltato come teste nell'inchiesta di ‘ndrangheta Alto Piemonte. Gabriella Bernardis, ex compagna dell'uomo, convinta della presenza di troppe incongruenze sul caso ha chiesto di continuare a indagare sulla morte del tifoso. A ricostruire oggi la vicenda riportando l’ipotesi della esumazione del cadavere è Repubblica. Secondo il medico legale della famiglia – sostiene il quotidiano – Bucci sarebbe stato pestato poco prima di gettarsi dal viadotto di Fossano. Il legale dell'ex moglie di Bucci la prossima settimana depositerà tutta la documentazione per ottenere che si indaghi di nuovo sulla morte di quello che era considerato l'uomo chiave dell'inchiesta sugli interessi della criminalità organizzata nel mondo del tifo.

Alcune ferite non sarebbero compatibili con il volo dal viadotto – “La carenza descrittiva del verbale di autopsia e la mancanza di fotografie suggeriscono l'opportunità di un riesame del cadavere dopo esumazione – spiega il medico legale – Nella speranza di poter ancora studiare le lesioni superficiali già note ed altre che potrebbero essere sfuggite al perito settore”. Secondo il medico, alcune delle ferite riportate nel referto autoptico non sarebbero compatibili col volo dal viadotto. Una botta all'occhio destro sarebbe simile a quella provocata da un pugno e i segni sul collo farebbero pensare a una persona tenuta per il collo. Ora la decisione spetta alla procura di Cuneo, competente per territorio.

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