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Il cane Iceberg ancora rinchiuso, il proprietario: “Non mi danno nemmeno una foto”

Non ci sono certezze sui tempi del rilascio dell’animale emigrato in Danimarca insieme al suo proprietario e lì condannato a morte perché di razza dogo. Le autorità locali hanno promesso di intervenire ma solo dopo l’estate, il proprietario: “Soffre in cella”
A cura di Antonio Palma
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La vita della cagnolina Iceberg è salva, ma sui tempi del rientro in Italia dell'animale emigrato in Danimarca insieme al suo proprietario e lì condannato a morte perché di razza dogo, illegale nel Paese, non ci sono ancora certezze. Dopo l'appello del proprietario Giuseppe Perna e l'interessamento delle associazioni animaliste italiane e locali, le autorità danesi hanno assicurato che tratteranno il caso in maniera differente rispetto alla legislazione locale, ma il cane per il momento rimane rinchiuso in un canile senza nessuna possibilità di vedere il suo padrone.

Le associazioni e Perna chiedono che sia rispedito in Italia dove è nato e cresciuto e dopo l'interessamento dell’Ambasciatore della Danimarca in Italia, Erik V. Lorenzen, anche il Ministro dell’Ambiente danese Esben Lunde Larsen si è impegnato pubblicamente a risolvere il controverso caso ma i tempi sembrano decisamente lunghi. Lo stesso rappresentante del governo, attraverso facebook, aveva chiarito di poter risolvere il problema solo attraverso una modifica legislativa e un emendamento alla legge  che però può esser presentato solo dopo le vacanze estive e cioè quando il Parlamento riaprirà dopo la pausa.

Un'attesa snervante per la cagnolina che si sente abbandonata e lo stesso Perna che ha fatto un nuovo appello alle autorità perché si possa accelerare il rientro di Iceberg. Anche l'istanza di rilascio presentata alla Procura  però sarà discussa solo dopo le vacanze.  "Dicono che sta bene ma io ancora non la vedo da quando l'hanno portata via" ha spiegato Perna, rivelando un altro particolare della triste vicenda: "Non posso nemmeno avere una sua foto perché secondo la polizia danese una volta che ti sequestrano il cane, l'animale diventa loro  non hai alcun diritto su di lui".

"Una cosa che loro non capiscono è che il comportamento del cane cambierà perché più la tengono chiusa in gabbia e più sentirà la mia mancanza credendo di essere stata abbandonata cosa che non è vera", ha ricordato ancora il cuoco originario di Avellino, sottolineando: "In questo modo se un giorno dovrò lasciarla per poco penserà che la sto abbandonando". "Per questo  Ridatemi il mio cane che vado via", ha concluso Perna

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