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Il camorrista Giuseppe Setola: “Non ci vedo, scarceratemi”

L’autore del massacro di Castelvolturno Giuseppe Setola insiste sulla sua presunta cecità e chiede la sospensione della pena che sta scontando nel carcere milanese di Opera. Il camorrista deve scontare tre ergastoli.
A cura di Susanna Picone
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Dice di non vedere e per questo vuole essere scarcerato. A chiedere di uscire dal carcere nel quale è recluso per i crimini commessi è Giuseppe Setola, uno dei più sanguinari sicari della camorra. Le indagini lo indicano come uno degli autori della strage di ghanesi a Castelvolturno, dove 5 anni fa furono assassinati sei extracomunitari. Setola è rinchiuso nel carcere milanese Opera e da lì il camorrista sta chiedendo con insistenza la sospensione della pena proprio perché sarebbe cieco.  La decisione è affidata al Tribunale di Sorveglianza di Milano che il prossimo 27 settembre dovrà esaminare la documentazione presentata dal camorrista dove si parla di una grave patologia alla retina.

In passato concessi i domiciliari per i suoi problemi agli occhi – Il Casalese Setola, come raccontano i vari collaboratori di giustizia, aveva avuto un abbassamento della vista perché da ragazzo gli finì della calce in un occhio. Da sempre il boss della camorra ha infatti avuto un soprannome che è quello di “o cecato”. A causa dei suoi problemi agli occhi in passato gli furono concessi anche gli arresti domiciliari e lui, dopo otto mesi di cure in una clinica di Pavia, evase nel 2008 facendo perdere le sue tracce. Poi fu nuovamente arrestato nel gennaio del 2009.

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