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Igor il russo dal carcere: “Potrei uccidere altri uomini, ma non farei mai male a una donna”

Igor il russo scrive al Corriere di Bologna dal carcere, dove si trova in isolamento per gli omicidi commessi tra Spagna e Italia: “Sono stato accusato di un crimine che non ho fatto, non potrei far male a una donna neanche per scherzo. Potrei far fuori altri 50 uomini anche armati però non potrei far male a una donna”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Igor Vaclavic
Igor Vaclavic

Ho una macchia sul mio nome che non credo potrò mai pulire, sono stato accusato di un crimine che non ho fatto, non potrei far male a una donna neanche per scherzo. Potrei far fuori altri 50 uomini anche armati però non potrei far male a una donna, è una bugia”. Le parole di Norbert Feher, noto come Igor il russo, arrivano in una lettera inviata dal carcere di Zuera, vicino Saragoza, in Spagna, dove si trova dal 14 dicembre, al Corriere di Bologna. Igor il russo era ricercato anche in Serbia con l’accusa di violenza sessuale: una accusa che, secondo il diretto interessato, sarebbe falsa. “Non potrei mai far male a una donna”, scrive in due missive di cui dà conto oggi il Corriere.

Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, è il 37enne serbo arrestato in Spagna dopo aver commesso cinque omicidi tra l’Italia e il paese iberico. Ha confessato la sua responsabilità solo per tre omicidi, quelli commessi in Spagna. Ma è anche accusato – con gravissime prove a suo carico – degli omicidi commessi a Budrio e Portomaggiore l’1 e l’8 aprile del 2017.

Il Corriere aveva chiesto a Igor di raccontare come avesse fatto a scappare dall’Italia mentre mezzo paese gli dava la caccia. Ha risposto con due lettere, datate 14 marzo e 24 maggio, in cui ha però parlato di altro:

Sono in isolamento totale, e non so un accidente di niente, né fuori né qua dentro, so molto bene che ci sono personaggi che con molto piacere rimpiazzerebbero me, il sottoscritto, questa non è una novità, visto che qua dentro già uno ha provato a rimpiazzarmi con le donne. Questo è un carcere di massima sicurezza, però come nella maggior parte delle carceri di Spagna è un carcere misto, con uomini e donne, roba che in Italia non esiste.

Igor il russo sostiene, quindi, che i contatti con altri detenuti non sono difficili e parla ancora delle donne e della sua visione: “Per me le donne sono il massimo anche se ho una macchia sul mio nome. Sono stato accusato di un crimine che non ho fatto, non ho commesso, quasi 20 anni fa, però non c’era né la tecnologia né la mia attuale conoscenza che ho adesso, perché in questo preciso momento quelle accuse assurde potrei smontarle in cinque minuti. Non potrei far male a una donna neanche per scherzo”. La firma delle lettere non è quella del suo nome ma “F. Ezechiele N.”, il nome biblico che ha scelto in carcere a Ferrara quando abbracciò la religione cattolica.

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