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“Il sud Europa spende soldi in alcol e donne e poi chiede aiuto”. Bufera sul presidente Dijsselbloem

Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogrupp, è finito al centro di dure polemiche per una dichiarazione rilasciata in un’intervista. Parlando dei paesi del Sud Europa ha detto: “Non puoi spendere tutti i soldi per alcol e donne e poi chiedere aiuto”. Matteo Renzi chiede le dimissioni: “Non merita di occupare il ruolo che occupa”.
A cura di Davide Falcioni
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"Non puoi spendere tutti i soldi per alcol e donne e poi chiedere aiuto": è bufera per le dichiarazioni di  Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo, rilasciate ieri in un'intervista. Secondo il diplomatico olandese "durante la crisi dell'euro i Paesi del Nord hanno dimostrato solidarietà con i Paesi più colpiti. Come socialdemocratico do' molta importanza alla solidarietà, ma hai anche degli obblighi, non puoi spendere tutti i soldi per alcol e donne e poi chiedere aiuto". Parole durissime, che hanno convinto il Movimento Cinque Stelle a chiederne le dimissioni e i socialisti europei a domandarsi se Dijsselbloem sia ancora adatto a ricoprire ruoli di primaria importanza.

L'intervista di Dijsselbloem ha immediatamente avuto una vasta eco soprattutto in Spagna, tanto che ieri – durante la sua audizione alla commissione economica del Parlamento Ue – proprio alcuni deputati iberici gli hanno chiesto pubblicamente di scusarsi. L'olandese tuttavia ha resistito, spiegando che nessuno doveva sentirsi offeso, che non è questione di Nord e Sud, ma che vale per tutti la regola che se vuoi solidarietà devi rispettare i vincoli e gli impegni, cosa che "anche l'Olanda a volte non ha fatto".

Pittella: "Parole scioccanti e vergognose"

Parole che non hanno convinto il capogruppo degli eurodeputati socialisti Gianni Pittella, che è passato all'attacco: "Con queste parole scioccanti e vergognose Jeroen Dijsselbloem è andato molto oltre, usando argomentazioni discriminatorie contro i Paesi dell’Europa del Sud. Mi chiedo se una persona con queste convinzioni possa ancora essere considerata adatta a fare il presidente dell’Eurogruppo". Il diplomatico dei Paesi Bassi, ministro delle finanze uscente, resterà alla guida dell'Eurogruppo fin quando non sarà formato il nuovo Governo, che potrebbe impiegare parecchi mesi a nascere.

Renzi: "Dijsselbloem si dimetta, non merita di occupare il ruolo che occupa"

Con un messaggio affidato alla sua pagina Facebook, l'ex presidente del Consiglio e attuale candidato alla segreteria del Partito Democratico Matteo Renzi ha chiesto le dimissioni del presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. "Ha perso una ottima occasione per tacere. In una intervista a un quotidiano tedesco si è lasciato andare a battute stupide – non trovo termine migliore – contro i Paesi del sud Europa a cominciare dall'Italia e dalla Spagna. Penso che gente come Dijsselbloem, che pure appartiene al partito socialista europeo anche se forse non se ne è accorto, non meriti di occupare il ruolo che occupa. E prima si dimette meglio è. Per lui ma anche per la credibilità delle istituzioni europee. Se vuole offendere l'Italia lo faccia al Bar Sport sotto casa sua, non nel suo ruolo istituzionale. E penso anche che la nostra proposta di fare primarie per i ruoli di responsabilità in Europa sia fondamentale e spero sia rilanciata da tutti: Jeroen ha visto il suo partito passare alle ultime elezioni dalle 25% al 5%. Il che la dice lunga sul fatto che è giusto combattere i populisti ma bisogna farlo senza smettere di essere popolari. Altrimenti si diventa ingranaggi della tecnocrazia. Ci sono leader in Europa che faticano a prendere il voto dei parenti stretti: è l'ora di avere più democrazia, ovunque. Nella settimana dei trattati di Roma lavoriamo tutti per una Europa della democrazia e non della burocrazia". 

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