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I leghisti si possono contestare solo senza megafono o microfoni

Le associazioni legbt e le femministe di ‘Non una di meno’ hanno ricevuto il permesso di manifestare in piazza a Trento contro il ‘Festival della Famiglia”, promosso dal senatore della Lega Simone Pillon. Ma la questura ha vietato l’uso di “strumenti per l’amplificazione del suono”, come megafoni, casse, microfoni.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ancora uno scontro tra governo e associazioni su un tema caldo, come quello della contrapposizione tra famiglia tradizionale e ‘famiglie' in senso più ampio. Questa volta nel mirino del dicastero per la Famiglia guidato dal ministro leghista Fontana, pare ci siano le proteste contro il ‘Festival della Famiglia', in programma a Trento dal 3 al 9 dicembre, promosso dal senatore Simone Pillon. Al meeting di Trento il ministro Fontana non presenzierà, ma le associazioni per i diritti lgbt, le femministe di ‘Non una di meno', gli studenti dei collettivi universitari, oggi pomeriggio si sono dati appuntamento in pizza Dante per l'evento chiamato ‘(Contro) Festival delle Famiglie", per contrastare le politiche del governo giallo-verde, che considerano "oscurantiste": "L'intento è quello di rivendicare i nostri ed i diritti di tutte quelle famiglie che decidono di non riconoscersi nel modello unico etero-patriarcale – scrivono le attiviste – e di farlo portando in piazza i nostri corpi liberi e autodeterminati e le nostre idee. Vogliamo una piazza che possa esprimere pacificamente ma a a gran voce il nostro dissenso e dia forma e parola alla nostra idea di famiglie: plurali, dalle molte forme, che rifiutano gli stereotipi e l’ oppressione dell'eteropatriarcato", hanno scritto i manifestanti.

La questura di Trento ha fissato dei paletti: niente "strumenti per l'amplificazione del suono", come megafoni, casse, microfoni. Permesso di manifestare in strada accordato, ma con evidenti restrizioni che di fatto limiteranno non di poco la libertà d'espressione. Il senatore Pillon è atteso per le conclusioni, al termine della presentazione del libro "Big family. Politiche a sostegno della famiglia. Storie straordinariamente normali di famiglie numerose", al palazzo della Provincia di pizza Dante. La kermesse, come si legge sul sito dell'evento, ha lo scopo di promuovere "azioni indirizzate al benessere della famiglia: un mix di attori e misure per rispondere a una società in continua evoluzione con diverse esigenze e diversi modelli di organizzazione della famiglia e della conciliazione vita-lavoro. Tema centrale del Festival sarà quest'anno la relazione tra qualità della vita e competitività territoriale". Nessun accenno specifico al controverso ddl Pillon sull'affido condiviso.

Le attiviste cercheranno comunque di far sentire la loro voce: "Un bavaglio non impedirà ai nostri valori di antifascismo, antisessimo, antirazzismo e anti-omobitransnegatività di prendere corpo nello spazio pubblico e per denunciare il tentativo di zittirci. Non permetteremo che la pluralità delle nostre famiglie e dei nostri affetti venga messa in discussione, in nessun modo". Nonostante le numerose adesioni incassate dalle femministe, da parte della questura non c'è stato nessun passo indietro.

Queste le associazioni coinvolte: Non Una Di Meno Trento, Collettivo Transfemminista Queer, Centro Sociale Bruno, MindtheGap, Arcigay del Trentino, AGEDO Trentino, Famiglie Arcobaleno, I sentinelli di Trento, Laici trentini per i diritti civili, Udu – Unione degli Universitari Trento, Rete degli Studenti Medi Trento Coordinamento Studenti Medi Trento-Rovereto, Aula – Assemblea Universitaria di Lotta e Autogestione, Cur- Collettivo Universitario Refresh, Se Non Ora Quando – Trentino, Lila del Trentino, Bozen Solidale.

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