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I ladri rubano la Panda a un pensionato e ne lasciano una identica: è mistero a Vicenza

L’anziano residente tra Cassola e Bassano l’altro giorno è sceso in strada e non ha più trovato la sua vecchia auto. Il giorno dopo però l’utilitaria era parcheggiata allo stesso posto. Il primo pensiero è stato infatti che i ladri l’avessero riportata. Non era così.
A cura di Biagio Chiariello
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È una vicenda avvolta dal mistero quella che arriva dalla provincia di Vicenza. Il protagonista è un anziano vittima del furto della propria auto, ma ‘beneficiario' di una nuova vettura identica a quella che gli era stata sottratta il giorno prima. La storia è riportata dal Giornale di Vicenza, che evidenzia come del caso si stanno interessando a fondo le forze dell’ordine. Il primo furto è avvenuto nel pomeriggio di domenica.

Il vecchino residente in una delle abitazioni prossime al ristorante Al Camin, tra Cassola e Bassano, si è accorto che la sua vecchia Panda bianca era scomparso. Il pensionato ha subito sporto denuncia ai carabinieri locali che hanno avviato indagini e passato la segnalazione ai colleghi della zona. Ma ieri mattina è arrivata la sorpresa, stavolta di tenore diverso per l’anziano: quando è uscito di casa, ha ritrovato la Panda parcheggiata sempre nello stesso posto.

Dopo una rapida analisi però l’uomo si è accorto che non era quella che gli era stata rubata, bensì un’altra sempre uguale. Il primo pensiero è stato infatti che i ladri avessero riportato la vecchia auto. Ma il sollievo è durato pochi istanti: avvicinandosi, il pensionato si è reso conto che l’utilitaria, pur dello stesso modello e colore, era un’altra. A quel punto ha avvertito nuovamente le forze dell’ordine.

Un rapido controllo e la scoperta: la seconda macchina è risultata rubata nei dintorni di Vicenza alcune settimane fa. È stata così posta sotto sequestro e sono scattate le indagini sia ad opera degli agenti della Ne.Vi di Cassola che dei carabinieri della Compagnia di Bassano. Saranno esaminati anche i filmati delle videocamere di sorveglianza presenti in zona per risolvere lo  “strano caso di via Capitelvecchio”.

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