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I due Marò: “Ci dispiace per la perdita di vite umane, ma siamo innocenti”

Latorre e Girone a New Delhi hanno risposto ad alcune domande dei giornalisti indiani ribadendo: “Ci dispiace per la perdita di due vite umane, ma non ci sentiamo assolutamente responsabili”.
A cura di D. F.
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I due marò italiani detenuti in India dopo l'omicidio di due pescatori scambiati per pirati continuano a dichiararsi innocenti: "Ci dispiace per la perdita di due vite umane, ma non ci sentiamo assolutamente responsabili", ha affermato Salvatore Girone parlando da New Delhi. "È un’accusa che ci fa molto male non solo come militari, ma anche come genitori e uomini" ha aggiunto il fuciliere italiano: "Come militare professionista italiano che combatte la pirateria – ha aggiunto in un incontro con i giornalisti – questo mi rammarica molto, ma siamo innocenti".

Intanto ieri il ministero degli interni indiano ha messo la parola finale sulle voci di condanna a morte per i due fucilieri. Il dicastero, secondo l'agenzia stampa statale Pti, avrebbe tuttavia espresso l'opinione che nei confronti dei due sia utilizzata comunque la legge per la repressione della pirateria (Sua Act), che nella sua formulazione automaticamente la prevede. Il chiarimento è stato fatto ieri e secondo l'agenzia stampa la "patata bollente è nelle mani di Vahanvati, che dovrebbe in tempi brevi formulare la sua opinione sulla questione". Il magistrato dovrà infatti spiegare come poter prescindere da quanto la legge anti pirateria chiaramente sostiene e cioè che "se una persona causa la morte di un'altra, sarà punita con la morte".

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