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I condannati per le torture al G8 di Genova dovranno risarcire lo Stato con 6 milioni di euro

A stabilirlo la Corte dei Conti riferendosi a 28 funzionari – tra poliziotti, carabinieri e personale medico-sanitario – protagonisti delle torture a manifestanti inermi nella caserma di Bolzaneto.
A cura di Davide Falcioni
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Ventotto tra poliziotti, carabinieri e membri del personale medico sanitario che sono stati condannati per le violenze al G8 di Genova del 2001 sono stati condannati dalla Corte dei Conti a restituire allo Stato i sei milioni di euro impiegati per i risarcimenti pagati alle persone che subirono gli abusi nella caserma di Bolzaneto. La procura, a vario titolo, aveva chiesto un risarcimento di 7 milioni di euro per i ristori pagati alle parti offese in sede penale e le spese legali e altri 5 milioni per il danno di immagine.

Come spiega Repubblica tra i condannati c’è Alfonso Sabella, funzionario che durante i giorni del G8 genovese era al vertice dell’Ispettorato del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) e che anni dopo sarebbe stato nominato assessore alla Legalità della giunta comunale di Roma guidata dal sindaco Ignazio Marino. Di recente si è tornati a parlare di lui per la sua nomina a consigliere della Corte dei conti. Per la procura contabile, malgrado la sua posizione fosse stata archiviata, Sabella avrebbe dovuto controllare e vigilare affinché non avvenissero violenze e comportamenti scorretti. Stesse motivazioni anche per il generale Oronzo Doria, in precedenza anche lui assolto dalle accuse.

Per il pubblico ministero, oltre al danno patrimoniale, avrebbe dovuto aggiungersi anche il danno all’immagine dello Stato e delle varie amministrazioni, quantificato in 5 milioni di euro: gli episodi di violenza avvenuti a Bolzaneto "hanno determinato un danno d’immagine che forse non ha pari nella storia della Repubblica".

Cosa accadde nella caserma di Bolzaneto

Difficile, in effetti, smentire questa tesi: nell'ottobre scorso anche la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l'Italia per le violenze praticate dalle forze dell'ordine nella caserma del reparto mobile di Genova Bolzaneto durante il G8 del 2001. Era la notte del 21 luglio 2001 quando scattò l'irruzione dei militari alla scuola Diaz, dove si trovavano alcuni dei manifestanti giunti in città per protestare contro il vertice internazionale: dopo essere state malmenate, tutte le 93 persone che si trovavano all'interno della scuola vennero fermate e la maggior parte trasferite nella caserma di Bolzaneto, dove rimasero per uno o due giorni  subendo torture non solo dalle forze di polizia ma anche dai medici.

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