332 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

I centristi decidono le alleanze: Scelta Civica sceglie Berlusconi, Ap vota l’accordo col Pd

I centristi di Scelta Civica e Alternativa Popolare decidono le alleanze elettorali. Sc decide di formare una lista alleata di Forza Italia. Ap, invece, dà mandato ad Alfano e Lupi per cercare una convergenza con il Pd ma puntando a non votare Renzi ma a individuare un proprio candidato premier.
A cura di Stefano Rizzuti
332 CONDIVISIONI
Immagine

Giornata di fuoco per i partiti centristi italiani: nella stessa giornata sia Alternativa Popolare che Scelta Civica si sono riuniti per decidere il loro destino in tema di alleanze in vista delle prossime elezioni politiche. E l’esito, per i due partiti, sembra essere contrapposto: da una parte Sc decide di presentarsi insieme a Forza Italia e al centrodestra alle urne nel 2018. Ap, invece, sembra andare nella direzione opposta, con l’obiettivo di verificare se c’è possibilità di convergenza con il Pd.

La direzione di Alternativa Popolare ha votato un documento per dare mandato ad Angelino Alfano, al coordinatore Maurizio Lupi e al vice-coordinatore Antonio Gentile di verificare se esistano le condizioni per costruire un’alleanza con il Pd o se andare da soli alle prossime elezioni. In tutto cinque esponenti di Ap, tra cui Roberto Formigoni, si sono espressi contrariamente a questo testo.

Alfano annuncia che il candidato premier non sarà comunque quello del Pd ma che Ap potrebbe presentare un suo nome da votare. “La legge elettorale – afferma il ministro degli Esteri – non prevede la condivisione del candidato premier. Se vi saranno le condizioni e correremo in coalizione non voteremo il candidato premier del Pd ma voteremo il nostro candidato premier”. In caso di mancata alleanza con il Pd, Alfano spiega che Ap correrà “con un suo candidato di coalizione con i moderati”. La decisione finale del partito verrà presa durante la direzione convocata per venerdì 1 dicembre.

All’opposto, Scelta Civica ha deciso di formare una lista nazionale europeista alleata di Forza Italia. La direzione del partito ha dato mandato politico al segretario Enrico Zanetti per raggiungere questo obiettivo. Ma l’alleanza con Forza Italia, accolta subito positivamente da Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera, porta anche malcontento. Tre dei sei parlamentari del gruppo di Sc a Montecitorio – Ernesto Auci, Angelo D’Agostino e Valentina Vezzali – hanno lamentato quello che definiscono un “cambio di linea politica del partito”. “Una decisione – dichiarano i tre – assunta all'unanimità solo perché tre parlamentari su sei, rappresentativi di una parte significativa della sua classe dirigente, dei suoi militanti e dei suoi iscritti, non erano presenti alla riunione. Questi parlamentari, e con loro tanti dirigenti locali, ritengono che una decisione così dirimente meritasse una fase di riflessione molto meno frettolosa e superficiale”. “Chiediamo al segretario Zanetti – concludono i deputati di Sc – di aprire una fase di serio confronto interno al partito, e di evitare che il nuovo percorso del partito nasca senza il supporto del 50% del gruppo parlamentare”.

La replica è arrivata con una nota di Scelta Civica: “È abbastanza surreale la richiesta di un confronto interno al partito fatta quando questo confronto si è appena tenuto nei competenti organi e alcuni dei firmatari della richiesta nemmeno erano presenti, a differenza dei tanti componenti non parlamentari che per venire a Roma pagano di tasca propria le spese. C’è evidentemente chi ancora crede che, in un partito politico, l'opinione di 3 parlamentari valga più di quella di altri 25 componenti non parlamentari della Direzione nazionale. È una concezione della democrazia interna – conclude la nota di Sc – che si commenta da sola”.

332 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views