“Ho tanti soldi e compro ciò che voglio”, sindaca brasiliana rubava ai cittadini più poveri
"Posso comprare quello che voglio e ho intenzione di spendere tanti soldi per tutto quello che desidero e non mi interessa quello che la gente dice di me", così scriveva pubblicamente sui social Lidiane Leite, ex giovanissima sindaca di Bom Jardim, in Brasile, arresta e ora condannata a 14 anni di carcere dopo che una indagine della polizia ha scoperto che quei soldi erano frutto di ruberie ai danni dei poveri della stessa città. In particolare la donna, nota perché gestiva la città tramite l'app WhatsApp attraverso la quale impartiva ordini al suo staff dalla sua lussuosa villa a 270 km di distanza, avrebbe sottratto alle case pubbliche oltre 5 milioni di euro destinati alle scuole dei più poveri
Un ammanco enorme in una città povera di circa 40mila abitanti in uno degli stati più poveri del paese. Proprio le numerose denunce degli abitanti della zona hanno fatto scattare le indagini. Molte famiglie infatti si affidano alla scuola locale per dare ai propri figli almeno un pasto decente al giorno ma durante il mandato di Leite i piccoli non hanno mai avuto cibo a scuola. Quando è stato emesso un mandato di cattura nei suoi confronti nel 2015 la sindaca è scappata, continuando però a inviare messaggi WhatsApp ai suoi vice. Dopo una fuga di 39 giorni si è arresa ed infine al termine del processo durato due anni e mezzo Leite è stata condannata. La sua carriera politica, iniziata a soli 22 anni quando decise di candidarsi a sindaco al posto del suo fidanzato, Beto Rocha, che era stato costretto a ritirarsi dalla corsa perché anche lui accusato di corruzione, si è conclusa con una pena di 14 anni e un mese dicarcere.