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Ha 24 mogli e 149 figli: condannato per poligamia, farà solo 6 mesi di arresti domiciliari

La scorsa estate, dopo un processo lungo 20 anni, due leader di una setta religiosa sono stati condannati per poligamia in Canada. Uno di loro ha 24 mogli, l’altro cinque. Alla fine comunque hanno ottenuto una pena lieve: sei mesi e tre di arresti domiciliari.
A cura di S. P.
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Blackmore con alcune delle figlie
Blackmore con alcune delle figlie

La scorsa estate i media canadesi e internazionali hanno raccontato la storia di Winston Blackmore, un sessantenne canadese che è stato sposato contemporaneamente con 24 donne e che avrebbe 149 figli. Dopo un processo durato oltre venti anni l’uomo è stato condannato per poligamia. Stessa sorte a una suo amico, il cinquantatreenne James Oler che ha “solo” cinque mogli. Entrambi fanno parte di una setta religiosa e non avevano mai nascosto questa “pratica” su cui si basa la loro religione, una frangia estrema dei mormoni. Oler, in particolare, ha ereditato il suo ruolo da leader della comunità religiosa proprio dal suo amico con ventiquattro mogli. Ora è stata resa nota l’entità delle loro condanne. Condanne, c’è da dire, decisamente “leggere” rispetto alle previsioni. Blackmore e Oler rischiavano per l'accusa di poligamia fino a cinque anni di prigione ma alla fine il primo è stato condannato solo a sei mesi di arresti domiciliari e il secondo a tre mesi. Blackmore inoltre dovrà svolgere 150 ore di lavoro di servizio alla comunità, il giudice ne ha ordinate 75 per Oler.

La legge canadese sulla poligamia – Il processo nei loro confronti è durato quasi venti anni a causa dell’ambiguità della legge canadese sulla poligamia. Solo nel 2011 un tribunale ha confermato che le leggi di fine ‘800 che la vietavano non violavano alcuna libertà religiosa e poi nel 2017 sono arrivate le condanne per i due uomini. Nel momento in cui Blackmore è stato condannato ha subito fatto sapere tramite il suo avvocato che “sfiderà la costituzionalità delle leggi sulla poligamia”. “Il concetto di rimorso gli è estraneo”, ha detto il giudice parlando del sessantenne nel momento in cui ha rivelato l'entità della sua condanna.

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