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Guida italiana minacciata ad Auschwitz: “Qui non vogliamo stranieri”

Diego Audero, guida italiana che lavora in Polonia da 11 anni, è stato minacciato da ignoti. Sul muro della sua casa è stato scritto: “La Polonia per i polacchi”.
A cura di Davide Falcioni
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Si chiama Diego Audero, è un uomo di Cuneo di 35 anni e da undici lavora come guida in Polonia. Alcuni giorni fa fuori dalla sua casa sono apparse due scritte decisamente preoccupanti: "Auschwitz per le guide polacche". E poi una stella di David equiparata a una svastica nazista e la frase: "La Polonia per i polacchi". Poco prima della comparsa delle scritte la responsabile dell'educazione della regione aveva dichiarato che trovava scandalosa la presenza di guide straniere.

Alcune settimane fa  Audero aveva curato l'allestimento di una mostra sugli internati militari italiani nei lager tedeschi in Polonia nel periodo 1943-1945, ospitata dall'Istituto italiano di cultura di Cracovia e da lunedì in quello di Varsavia. Non si sa ancora se l'atto vandalico che dovuto subire sia un tentativo di intimidazione o il gesto di un vandalo e spetterà alle autorità appurarlo, ma l'episodio non aiuta di certo a stemperare il clima in un paese, la Polonia, da tempo "osservato speciale" per il ritorno di sentimenti nazionalisti.  "Mi sento ferito e triste per l'accaduto – ha commentato Audero – perché la Polonia io la considero come casa mia. Mi ritengo totalmente integrato nella società e a Cracovia sto benissimo. Da circa un anno ho però avvertito che frange dell'ambiente sono diventate ostili verso gli stranieri, ma io non riesco a sentirmi tale".

Ma quale è stata la reazione del Museo di Auschwitz dopo l'apparizione delle scritte? "Voglio ringraziare la direzione che è prontamente intervenuta in mia difesa, ma anche tutti i miei amici e colleghi che mi hanno dimostrato la loro vicinanza e la loro solidarietà per quanto accaduto". Bartosz Bartyzel, portavoce del Museo di Auschwitz, non ha nascosto che l'episodio ha destato preoccupazione a tutti i livelli: "Diego collabora con noi come educatore da molti anni, è una guida molto preparata che ha superato tutti gli esami e i corsi di formazione. Non possiamo che sottolineare come Auschwitz dovrebbe essere un luogo di tolleranza e non di discriminazione".

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