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Grecia, a Kos in arrivo altre centinaia di migranti

Il governo Tsipras non riesce a fronteggiare l’arrivo a Kos, isola vicina alla Turchia, di migliaia di migranti prevalentemente curdi.
A cura di Davide Falcioni
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E' ancora estremamente tesa la situazione a Kos, piccola isola greca che da giorni cerca di ospitare migliaia di migranti. Gli sbarchi sono continuati anche oggi in un'Isola dell'Egeo Orientale poco distante dalle coste turche, e dunque meta privilegiata da innumerevoli persone. Più di 200 immigrati – il larga parte curdi siriani provenienti dalla città di Kobane, negli ultimi mesi presa d'assedio dai miliziani dello Stato islamico – sono arrivati a bordo di sei piccole imbarcazioni, compresi gommoni. Un altro gruppo di rifugiati è stato soccorso in mare da una lancia della guardia costiera.

A Kos c'è inoltre attesa per una nave da crociera salpata dal Pireo in grado di trasportare più di 2 mila persone che dovrà evacuare i rifugiati ai quali sono stati forniti i permessi di viaggio temporanei. Almeno 260 agenti di polizia sono stati destinati sull'isola e in altre dell'Egeo orientale dove giungeranno nei prossimi giorni per fornire assistenza alle autorità locali. Nel frattempo c'è profonda indignazione nei confronti del governo greco guidato da Alexis Tsipras: nel mirino soprattutto le forze dell'ordine, del tutto impreparate a fronteggiare l'emergenza. Il sindaco di Kos ha lanciato un allarme sostenendo che si "rischia un bagno di sangue", mentre il capo della polizia ellenica Dimi­tris Tsa­k­na­kis ha dispo­sto l’invio di due squa­dre dei reparti anti-sommossa (40 uomini) a bordo di un aereo da tra­sporto mili­tare C-130, a cui si sono aggiunti 12 agenti dell’unità immi­gra­zione e altre centinaia di poliziotti dalle isole vicine

Il governo Tsipras è finito anche sotto il tiro dell'Agenzia per i Rifu­giati delle Nazioni Unite (Unhcr), che commentando la situazione a Kos ha par­lato esplicitamente di rispo­sta "total­mente ver­go­gnosa" da parte di Atene, visto che gran parte di coloro che sono sbar­cati sulle isole dell’Egeo orien­tale sono stati costretti a dor­mire all'addiaccio senza poter disporre nem­meno dei ser­vizi igienici. Anche Alexis Tsipras aveva però chiesto il sostegno dell'Europa, prevedendo una situazione insostenibile: "Il governo è chia­mato a gestire un flusso di migranti che va oltre le sue forze", aveva dichiarato il 31 luglio. "La que­stione dei migranti può essere gestita in modo effi­cace e con rispetto della dignità umana solo se c’è una poli­tica glo­bale dell’Unione euro­pea".

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