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Gratteri, “In Calabria dirigenti pubblici più pericolosi della ‘ndrangheta”

“Ci sono dirigenti pubblici che da vent’anni sono nello stesso posto e gestiscono la cosa pubblica con metodo mafioso”, ha denunciato il magistrato che da anni si batte contro la ‘ndrangheta.
A cura di Antonio Palma
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"Prima ancora della politica e della ’ndrangheta, il problema della Calabria sono i quadri della pubblica amministrazione", lo dichiara senza mezzi termini il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, lanciando accuse ai dirigenti pubblici calabresi destinate a far discutere. Come rivela La Stampa, intervenendo ad un incontro pubblico a Reggio Calabri e parlando di quali siano per lui i principali problemi della sua regione, Gratteri ha puntato il dito proprio contro impiegati e dirigenti pubblici, secondo lui principale motivo dell’inefficienza della pubblica amministrazione. "Ci sono direttori generali che da vent’anni sono nello stesso posto, e da incensurati gestiscono la cosa pubblica con metodo mafioso", ha sottolineato il magistrato che da anni si batte contro la ‘ndrangheta, spiegando ancora meglio il suo punto di vista.

Il motivo è che i politici passano ma i dirigenti invece moltiplicano i loro incarichi diventando inamovibili. Questo anche perché la politica al contrario si è rivelata inadeguata. Per Gratteri infatti la politica in questi anni ha mostrato di essere debole e "senza la forza e la preparazione tecnico-giuridica per affrontare il problema della gestione dei quadri". "Per amministrare la cosa pubblica basterebbe un po’ di buon senso, ma la parte procedurale dei meccanismi di appalto è governata da un centro di potere che è lì da sempre" ha ricordato ancora il procuratore, rivelando: "Anche per questo quando mi hanno proposto di candidarmi ho detto di no".

Valutazione condivisa dall’ex presidente della Confindustria, Pippo Callipo, che ricorda: "Quando ho iniziato a denunciare questo stato di cose sono stato vittima di una serie di controlli e ispezioni. I dirigenti pubblici taglieggiano gli imprenditori molte volte costringendoli a chiudere". Del resto al di là dei singoli casi, come dimostrano i dati, la Calabria è una Regione dove  su cento lavoratori 65 hanno un impiego pubblico ma un imprenditore deve attendere in media 5 mesi per ottenere il pagamento di una fattura, il doppio della media italiana.

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