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Grande Nord, il movimento dei “super” leghisti: “Salvini ha tradito il suo popolo”

Abbiamo incontrato gli esponenti di Grande Nord, un movimento nato due anni fa su iniziativa di diversi fuoriusciti dalla Lega, delusi dalla linea politica del partito. Che ora attaccano il vicepresidente del Consiglio: “Matteo Salvini è un traditore del Nord: lo ha svenduto a Roma in cambio di protezione, potere, visibilità e televisione”.
A cura di Beppe Facchini
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Il segretario della Lega Matteo Salvini? "Un traditore del Nord: lo ha svenduto a Roma in cambio di protezione, potere, visibilità e televisione. Ormai è diventato parte del sistema". Parola di Angelo Alessandri, presidente federale del Carroccio dal 2005 al 2012 e tra i fondatori di Grande Nord, un movimento nato due anni fa su iniziativa di diversi fuoriusciti dalla Lega, delusi dalla linea politica del partito. “Ormai è diventata un’altra cosa: quelli lì non sono più leghisti. Io li chiamo legaioli” continua Alessandri, affiancato nella nuova avventura politica (che alle elezioni dell’anno scorso non è andata oltre lo 0,1% presentandosi però solo in tre regioni) da altri ex volti noti della Lega fin dalla prima ora. Ad esempio Marco Reguzzoni, capogruppo del Carroccio alla Camera dal 2010 al 2012, Roberto Bernardelli e Giulio Arrighini, ex parlamentari, e Tino Rossi, all’Europarlamento dal 2009 al 2013, anno della rottura definitiva con Roberto Maroni diventato nel frattempo leader del partito.

Roma è e rimane il nostro nemico –prosegue Alessandri-. Un nemico che ormai si è indebolito: noi siamo per l’autonomia delle regioni del nord, ma se questo tira e molla con lo Stato si dovesse procrastinare ancora a lungo, allora secessione. Non c’è altra soluzione”. All’interno di Grande Nord ci sono non a caso anche diversi movimenti secessionisti, civici, indipendentisti e federalisti, uniti inoltre dalla delusione anche nei confronti dell’attuale governo gialloverde su diversi altri temi da sempre a cuore all’aria leghista più radicale. Come l’immigrazione. “Si fanno rimpatri un terzo rispetto a Minniti, è una cosa vergognosa” tuona Alessandri, che sul reddito di cittadinanza dice: “Non sta né in cielo e né in terra, neanche a Cuba la fanno più. Il decreto dignità? Una cosa sovietica –continua-, mentre il decreto anticorruzione sembra una roba bulgara. Questi sono comunisti al governo mascherati da un Salvini che fa il fascista”.

“La Lega è stato un punto di partenza, ma ormai quella Lega è finita” dice ancora Alessandri, tra le altre cose con due mandati a Montecitorio alle spalle al fianco di Umberto Bossi e compagni. “Noi siamo più leghisti dei leghisti e il nostro motto è prima il nord, a tutti i costi. Non ce l’abbiamo coi meridionali –conclude- però vogliamo che la smettano di andare dietro al reddito di cittadinanza, di darci messaggi come quelli che ci stanno dando il sindaco di Napoli o di Palermo, di avere il problema della spazzatura che dobbiamo sobbarcarci o di dover chiudere i buchi all’Ama e all’Atac. Siamo stanchi: sono 70 anni che diamo soldi con la speranza che il sud si aggiusti in qualche modo, ma da 70 anni, invece, questi soldi se li rubano”.

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