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Global compact sui migranti, Salvini detta la linea e Conte obbedisce: “Non lo firmeremo”

L’Italia non firmerà il Global compact sui migranti l’11 dicembre: ad annunciarlo è stato il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, smentendo quanto affermato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante l’Assemblea generale dell’Onu quando dichiarava il pieno sostegno del governo al patto per le migrazioni.
A cura di Stefano Rizzuti
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A decidere sul Global compact sui migranti non sarà il governo ma il Parlamento. Una decisione, annunciata dal vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, che smentisce quanto affermato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante l’Assemblea generale dell’Onu del 26 settembre. Allora Conte aveva annunciato il sostegno italiano al patto dell’Onu per garantire una “migrazione sicura, ordinata e regolare”. E a confermarlo è anche il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che ricorda come il presidente del Consiglio si fosse detto favorevole. Ma oggi entrambi sono stati smentiti da Salvini che, intervenendo in Aula alla Camera durante la discussione del decreto sicurezza, ha annunciato che la decisione spetterà al Parlamento e che il governo non firmerà il Global compact nell’incontro previsto per l’11 dicembre a Marrakech.

Cos’è il Global compact sui migranti

Il Global compact for migration è un patto che è stato lanciato dall’Onu il 19 settembre 2016, con l’obiettivo di garantire “una migrazione sicura, ordinata e regolare”. Aveva ricevuto il pieno sostegno da parte dell’ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, mentre era stato respinto da alcuni leader internazionali come Donald Trump e i governi dei paesi dell’alleanza di Visegrad. L’obiettivo del piano è quello di individuare delle procedure per arrivare a impegni condivisi in tema di immigrazione. La conferenza intergovernativa che dovrebbe sancire il patto è prevista tra il 10 e l’11 dicembre a Marrakech.

L’intervento di Conte all’Onu

Il 26 settembre, all’Assemblea generale dell’Onu, Conte dichiarava il suo sostegno al Global compact, pronunciando questo discorso:

Da anni l’Italia è impegnata in operazioni di soccorso e salvataggio nel Mar Mediterraneo ed ha sottratto così alla morte sicura decine di migliaia di persone, spesso da sola, come è stato più volte riconosciuto dalle stesse istituzioni europee allorché hanno affermato che l’Italia aveva ‘salvato l’onore dell’Europa’.

I fenomeni migratori con i quali ci misuriamo richiedono una risposta strutturata, multilivello e di breve, medio e lungo periodo da parte dell’intera Comunità internazionale. Su tali basi sosteniamo il Global Compact su migrazioni e rifugiati.

Si tratta di una sfida che può e deve essere raccolta con un approccio di ‘responsabilità condivisa’, in una logica di partenariato tra Paesi di origine, transito e destinazione dei flussi, che tenga conto dell’esigenza prioritaria di garantire la dignità delle persone ma anche con la ferma determinazione di combattere chi questa dignità e la stessa esistenza calpesta con il traffico di esseri umani.

Salvini smentisce Conte: ‘Non lo firmiamo’

La posizione del governo italiano è però variata quest’oggi, quando il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha annunciato in Aula che il governo italiano non firmerà il patto. “Come hanno fatto gli svizzeri che il Global compact lo hanno portato avanti fino a ieri e poi hanno detto fermi tutti, così il governo italiano non firmerà alcunché e non andrà a Marrakech. Deve essere l’Aula a discuterne. Il governo italiano farà scegliere il Parlamento”, sono le parole di Salvini. La posizione del governo è stata poi confermata subito dopo dallo stesso Conte: “Il documento pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini: riteniamo opportuno, pertanto, parlamentarizzare il dibattito e rimettere le scelte definitive all'esito di tale discussione. A Marrakech, quindi, il Governo non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato”.

Ma che la posizione di Conte e del governo fosse diversa lo dimostra anche una nota diffusa dalla Farnesina, con la risposta del ministro degli Esteri Moavero durante il question time del 21 novembre, quando diceva: “Ricordo che il presidente del Consiglio aveva espresso un orientamento favorevole”. Moavero ribadisce comunque l’importanza del Parlamento che dovrà approfondire la questione: “Nell'ambito dei negoziati che si sono sin qui svolti su questo atto, nei mesi e negli anni che ci precedono – si legge nella nota della Farnesina – l'Italia ha sempre tenuto presente l'elemento importante di arrivare a una condivisione di oneri nella gestione dei fenomeni migratori e a una cooperazione rafforzata con i Paesi di origine e di transito. Nel documento sono recepiti questi principi di responsabilità condivisa, principi di partenariato con i Paesi di origine e di transito e la necessità di contrasto ai trafficanti di esseri umani”.

Il M5s si divide, il Pd attacca

Il sostegno alla posizione di Salvini è subito arrivato da parte del MoVimento 5 Stelle, con una dichiarazione dei parlamentari pentastellati delle commissioni Esteri di Camera e Senato e del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano: “Come ha ribadito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Global compact è un documento che pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini: è quindi opportuno parlamentarizzare il dibattito e rimettere le relative scelte all'esito di tale discussione, come pure è stato deciso dalla Svizzera. È corretta quindi la scelta del Governo che a Marrakech non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato dopo un approfondito dibattito”. Diverso però il parere di alcuni parlamentari M5s, come il deputato Giuseppe Brescia: “Il Global compact? Va sottoscritto assolutamente”, scrive su Facebook: “Abbiamo bisogno di una gestione globale dell’immigrazione. L'Europa ha fallito e ha lasciato da soli i singoli Stati. Ora che facciamo? Rifiutiamo un tentativo più ambizioso?”.

Immediate le accuse dell’opposizione e, in particolare, del Pd nei confronti di Matteo Salvini e del presidente del Consiglio Conte: “Il comportamento del premier Conte è vergognoso – afferma Maurizio Martina –. Ha preso impegni internazionali che ora si rimangia, il governo si è spaccato nella sostanza e ha cercato di scaricare sul Parlamento le sue divisioni, mentre l'Italia anche così diventa sempre più lo zimbello globale”. Duro anche il commento del capogruppo dem alla Camera, Graziano Delrio: “Non abbiamo come presidente del Consiglio Salvini, vi do una notizia, ma abbiamo un presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che all'Onu ha detto che firmeremo il Global compact, abbiamo un ministro degli Esteri che insieme al presidente del Consiglio ha detto pubblicamente alle Nazioni Unite che firmeremo il Global compact. Se il ministro Salvini non sa queste cose, approfondisca la sua competenza, che non è sugli Esteri, e poi non ci venga a fare la predicozza”.

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