30 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Gli eventi culturali devono essere accessibili a tutti: nasce il primo decalogo italiano

Luoghi inclusivi, linguaggi adeguati e servizi alla portata di tutti: sono questi i presupposti di una cultura accessibile, secondo il primo decalogo italiano per eventi “for all” pubblicato dalle Ogr di Torino.
A cura di Federica D'Alfonso
30 CONDIVISIONI
Nasce il primo decalogo italiano per eventi culturali "for all".
Nasce il primo decalogo italiano per eventi culturali "for all".

Location inclusive, linguaggio corretto e menù adatti anche a chi ha allergie o intolleranze: sono queste alcune delle “regole” fondamentali per l’organizzazione di eventi culturali che siano inclusivi e aperti a tutti. Lo sostiene l’Ogr di Torino, il primo polo culturale in Italia a scegliere di dotarsi di un vero e proprio vademecum per la costruzione di eventi sicuri e comodi anche per le persone con disabilità o con esigenze specifiche. Il decalogo è stato pubblicato sul sito ufficiale della fondazione, e ha già riscosso un enorme successo.

Le Officine Grandi Riparazioni di Torino, insieme con la Consulta per le Persone in Difficoltà e l'Istituto Italiano per il Turismo per Tutti, ha stilato il primo decalogo italiano per l’organizzazione di eventi culturali inclusivi e alla portata di tutti: dalle persone con disabilità alle famiglie con bambini, dai soggetti con forti intolleranze alimentari ai semplici visitatori con animali da compagnia, chiunque, secondo Ogr, ha diritto ad una partecipazione inclusiva, sicura e stimolante di mostre, concerti, sagre e rappresentazioni teatrali.

Il decalogo

Il “decalogo” raccoglie numerose indicazioni per l’organizzazione di eventi culturali che siano quanto più inclusivi possibile: riprendendo l’articolo 30 della convenzione O.N.U sul diritto alle Persone con disabilità, che riconosce “il diritto a prendere parte su base di eguaglianza con gli altri alla vita culturale”, il vademecum illustra dettagliatamente i fondamenti della massima fruibilità degli eventi.

Mostre, convegni, fiere e concerti devono prestare la massima attenzione, secondo Ogr, all’autonomia e all’autoderminazione delle persone con qualsiasi tipo di disabilità: si va dall’uso di un linguaggio semplice, corretto e integrato all’utilizzo di tecnologie interattive e coinvolgenti per tutti, dalle procedure di sicurezza alla formazione del personale per l’accoglienza, il tutto per favorire una più ampia e diffusa accessibilità ai luoghi di cultura.

Le Ogr, officine di cultura

L'installazione site-specific di William Kentridge alle Ogr di Torino.
L'installazione site-specific di William Kentridge alle Ogr di Torino.

Le OGR nascono nel 1895 come complesso industriale nel cuore di Torino. Nel 1992 gli spazi vengono ufficialmente dismessi e, scongiurata la demolizione, la Fondazione CRT acquisisce le officine e le trasforma in uno spazio di condivisione e cultura che inaugurano ufficialmente nel 2017. Lo spirito delle OGR è quello di organizzare eventi ad alto contenuto tecnologico ma coerenti con la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del valore storico.

Queste vere e proprie officine della cultura ospitano prevalentemente eventi di arte contemporanea: in particolare, in quest’ultimo mese del 2017 sarà ancora possibile ammirare un’installazione pubblica site-specific di William Kentridge dal titolo “Procession of Reparationists”. Fino al 14 gennaio 2018 invece sarà allestita la mostra “Come una falena alla fiamma”, mentre è appena stato inaugurato il murale di Arturo Herrera per OGR dal titolo “Track”.

30 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views