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Addio a Glenn, il marinaio della celebre fotografia del bacio a Times Square

Muore a 87 anni Glenn McDiffie, il marinaio del celebre scatto di “Life” a New York in Times Square: il bacio fra il militare e l’infermiera appena saputo che la Seconda Guerra mondiale era finita con la resa del Giappone.
A cura di Redazione
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La foto ha fatto il giro del mondo: il bacio appassionato fra il marinaio e l'infermiera a Times Square di New York, durante i festeggiamenti per la fine della Seconda Guerra mondiale con la resa del Giappone dopo le bombe nucleari di Hiroshima e Nagasaki è una delle immagini più conosciute e diffuse nel mondo occidentale. Ora i due protagonisti di quella foto non ci sono più: se n'è andato, colpito da infarto a 86 anni, Glenn McDiffie, il marinaio immortalato a Times Square insieme a Edith Shain, morta invece alcuni anni fa. Glenn McDiffie è morto mentre giocava in un casinò in Texas. Ha avuto una vita lunga e intensa. Nato a Kannapolis, in North Carolina, nel 1927 ad appena 15 anni falsificò le carte risultando maggiorenne per arruolarsi in Marina. Tornato dalla Guerra Mondiale, si sposò non una ma ben tre volte ed ebbe tre figli. Era stato operato di tumore al polmone ed era sopravvissuto.

Tornando alla celebre immagine: fu scattata com'è noto da Alfred Eisenstaedt e fu pubblicata sulla rivista "Life". Curiosità: non c'è mai stata una verifica ufficiale sull'identità dei due immortalati nell'appassionato bacio. Nella foto sono coperti parzialmente quindi una identificazione certa non è mai stata possibile e a "Life" nel corso degli anni sono arrivati numerosi personaggi che si sono proclamati protagonisti dello scatto. Nel 2007 Lois Gibson, specialista di arte forense, stabilì con l'ausilio di metodologie scientifiche con ragionevole certezza chi fossero i due in foto: Glenn, appunto, e Edith. Il perché del bacio fu lo stesso marinaio a raccontarlo: "Passavo da una metro a un'altra ed ho appreso della resa del Giappone. Ero felice, che uscii fuori dalla stazione, corsi per strada. Fu lì che vidi un'infermiera, lei mi fece un grandissimo sorriso e mi lanciai subito per abbracciarla e baciarla, senza dire una parola. Poi – concluse il racconto – ripresi la metro e tornai a Brooklyn".

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