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“Giuseppe è un eroe”, in migliaia a Crotone per l’ultimo saluto al 18enne ucciso

“Spero che la morte di Giuseppe faccia cambiare la nostra mentalità”, ha detto un suo coetaneo. Presente anche la mamma: “Mio figlio era un piccolo grande uomo”. La fidanzata ha letto una commovente lettera in chiesa.
A cura di Biagio Chiariello
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In migliaia a Crotone, praticamente la maggior parte della città, hanno voluto dare il loro commosso ultimo saluto a Giuseppe Parretta, il 18enne ucciso sabato scorso. Tantissimi i ragazzi che in lacrime hanno deciso di rendere omaggio al giovane. Il Comune ha proclamato il lutto cittadino in segno di cordoglio e partecipazione al dolore della famiglia. Il funerale di Giuseppe è stato anche un momento di riflessione e una presa di coscienza, affinché la sua morte non sia stata vana, trasformando il dolore in impegno, come ha sostenuto Don Serafino Parisi nella celebrazione delle esequie: “La morte di Giuseppe va ricercata nella società crotonese  e ha radici profonde, il dolore  – ha sostenuto il prete – un malessere fino ad oggi sommerso, che davanti ad una giovane vita spezzata si manifesta, in una duplice veste, attraverso la solidarietà alla famiglia e il rifiuto e disgusto per quanto e come è accaduto”. Crotone “ha deciso di fare i conti con questa dura realtà” continua don Parisi. “E qui sta affermando che non è giusto fare pagare l'amaro conto ai soli familiari di Giuseppe. Quella di oggi non è un momento catartico, ma la reazione di rigetto di un corpo che vuole guarire con una reazione delle coscienze che dica basta alla barbarie che ha portato a questo omicidio e anche a tutte le altre. Il credente ha la forza di riscattarsi per passare ad un impegno che sia costante e non episodico” ha detto ancora il prelato. Il funerale è stato concelebrato da tutti i parroci della città con la bara bianca poggiata ai piedi dell'altare.

Anche la madre del giovane ha trovato la forza di ricordare il suo ragazzo: “Mio figlio – ha detto la signora Katia Villirillo – era un piccolo grande uomo non animato da sentimenti di rabbia ma la giustizia me lo restituirà”. . Al termine della cerimonia religiosa, sul sagrato della Basilica cattedrale, prima del trasporto del feretro al cimitero, Ester, la ragazza di Giuseppe, ha letto una lettera all'amato, ricordando i suoi “occhi dolci, puri, il darci la mano per strada. Dimenticarti sarà impossibile”.  “Spero che la morte di Giuseppe faccia cambiare la nostra mentalità", aggiunge un altro suo coetaneo.  Per tutti il 18enne ucciso era "una persona meravigliosa, è morto per un motivo ingiusto. Siamo orgogliosi di lui".

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