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Giuseppe Balboni, la ricostruzione del delitto. Killer “freddo e lucido, nessun rimorso”

Il gip definisce “agghiacciante” il racconto dell’omicida. A uccidere nel Bolognese il sedicenne Giuseppe Balboni e confessare il delitto un coetaneo che “con sconvolgente freddezza e lucidità, dopo aver visto cadere sotto i suoi occhi il corpo esanime dell’amico, senza farsi assalire dal panico, né dal rimorso, ha occultato il cadavere, agendo in pochi minuti”.
A cura di Susanna Picone
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Per il ragazzo di sedici anni accusato di aver sparato al coetaneo Giuseppe Balboni, trovato morto all’interno di un pozzo nel Bolognese, la misura cautelare del carcere sussiste non solo per le modalità di attuazione dell'omicidio, “espressione di allarmante pericolosità sociale”, ma anche per la condotta successivamente tenuta dal giovane che, “con sconvolgente freddezza e lucidità, dopo aver visto cadere sotto i suoi occhi il corpo esanime dell'amico, senza farsi assalire dal panico, né dal rimorso, ha occultato il cadavere, agendo in pochi minuti”. È quanto si legge nell'atto con cui il gip del Tribunale per i minorenni di Bologna, Anna Filocamo, ha convalidato l'arresto del ragazzino reo confesso dell'omicidio di Balboni.

Cosa è accaduto tra la vittima e l'assassino il giorno del delitto – La giovane vittima residente nel Modenese è stata uccisa il 17 settembre a Castello di Serravalle, nel Bolognese, e il suo corpo è stato ritrovato solo 8 giorni dopo, all'interno di un pozzo. Secondo quanto emerso dalle dichiarazioni dell’arrestato, la mattina del delitto Giuseppe Balboni si sarebbe presentato a casa sua. Inizialmente lui non gli ha aperto la porta ma poi la vittima avrebbe dato una manata a uno dei suoi cani e si sarebbe diretto con un coltellino verso la cuccia dell'altro cane: a quel punto il coetaneo avrebbe deciso di prendere la pistola del padre e di uscire fuori armato. Balboni, quindi, avrebbe reagito dicendo all’amico di non aver paura dell'arma e quest'ultimo gli avrebbe sparato due colpi. Giuseppe è stato ucciso da due colpi al volto.

Poco chiaro il movente – Il movente rimane ancora poco chiaro, si è parlato di un debito di poche decine di euro probabilmente legato allo spaccio di stupefacenti. Nel motivare l'esigenza del carcere il magistrato ha sottolineato anche come il ragazzo reo confesso dell’assassinio “ha avuto la capacità di tenere il segreto di quanto accaduto, conducendo una vita normale”, e ha avuto “la lucidità di predisporre una linea difensiva”, mentendo inizialmente “agli inquirenti e suggerendo agli stessi di percorrere piste investigative per allontanare i sospetti da sé”.

Folla ai funerali di Giuseppe – Oggi la chiesa di Sant’Apollinare a Castelletto ha ospitato i funerali di Giuseppe Balboni. Tanti gli adolescenti presenti, il feretro è stato accolto da palloncini bianchi e fiori. Uno striscione affisso fuori dalla chiesa riportava la frase “Tu uno di noi, per sempre”.

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