69 CONDIVISIONI

Giuseppe, accolto in casa da una famiglia con bambino: “Rischiavo di morire di freddo”

“Queste sono persone straordinarie, io non sapevo come andare avanti. Da quando la mia compagna è morta, ho perso tutto”. L’emozionante racconto di un 62enne genovese, che fino a qualche giorno fa viveva nei pressi di un casello autostradale.
A cura di Biagio Chiariello
69 CONDIVISIONI
Giuseppe Giuffrè, a sinistra, con Paolo Giovagnoli e Mony Scifo
Giuseppe Giuffrè, a sinistra, con Paolo Giovagnoli e Mony Scifo

Giuseppe Giuffrè, 63 anni, viveva da diversi mesi sotto la rampa di entrata e uscita del casello di Genova Est, in via Bobbio. Molti gli automobilisti che passando di lì potevano vedere le condizioni disperate in cui era costretto ad andare avanti l’uomo. E alla fine uno di loro, Dino Longo, titolare di un’impresa edile locale, ha deciso di aiutare l’anziano e ora, con l’arrivo del primo freddo, si è mobilitato per trovargli un alloggio. L’imprenditore ha filmato Giuffré documentando la sua difficile situazione vissuta dall’uomo e ha pubblicato il video sul gruppo Facebook “Sei di Marassi se”, collezionando nel giro di 48 ore più di 25 mila condivisioni. Una gara di solidarietà che alla fine ha avuto i risultati sperati.  Una coppia di Lumarzo, Paolo Giovagnoli e Mony Scifo, di 46 e 41 anni, con il figlio di 13 anni, aveva una stanza libera e si è fatta avanti. “Siamo felici di aiutare una persona in difficoltà. Appena ci siamo resi conto della situazione abbiamo contatto Dino Longo e siamo andati a prendere Giuseppe” hanno spiegato i coniugi Giovagnoli.

Il signor Giuffré non sa come “ringraziare queste persone straordinarie che mi hanno aiutato, non sapevo più come andare avanti”. Pensare che dalla pubblicazione del video al trasferimento del 62enne nella casa in via Valbisagno sono trascorse appena 48 ore: “Gli portavo il caffè ogni mattina – racconta Longo al Secolo XIX – Domenica, quando ho visto che bagnato per la pioggia, gli ho costruito una specie di tenda con i teloni dei camion e poi gli ho chiesto se era d’accordo a mostrare le condizioni in cui viveva on line. Dopo aver pubblicato il filmato ho ricevuto centinaia di commenti e offerte di aiuto addirittura dalla Germania”. Ora l’obiettivo è trovare a Giuseppe una sistemazione definitiva. Un ente di assistenza della Valle Scrivia avrebbe dato la propria disponibilità ad ospitare l’uomo. “Per me è iniziata una vita nuova – dice il pensionato – Purtroppo ho perso la mia compagna con cui vivevo a Quinto. E da allora ho perso tutto. Ero andato a Staglieno per essere vicino al cimitero, dove è sepolta. Sto cercando di recuperare dei soldi per poter mettere una lapide sulla sua tomba. Ho ricevuto tante manifestazioni di affetto e di solidarietà. Rischiavo di morire di freddo: sono commosso”.

69 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views