Giudice assolve uomo accusato di maltrattamenti: “Atti episodici in situazioni particolari”

Un quarantunenne è stato assolto dall’accusa di maltrattamenti nei confronti della convivente perché, secondo un giudice del Tribunale di Torino, il fatto non sussiste. Secondo quanto si legge nelle motivazioni della sentenza, le percosse alla compagna furono “atti episodici legati a situazioni contingenti e particolari”. Secondo l'accusa l’imputato aveva maltrattato dal 2006 al giugno del 2014 la sua compagna “picchiandola ripetutamente, colpendola con pugni in faccia, prendendola a calci, facendola cadere a terra”. Il pubblico ministero Dionigi Tibone aveva chiesto per l’uomo una condanna a 3 anni e 9 mesi di carcere: a suo dire la compagna era stata costretta per colpa dell'uomo a “subire continue aggressioni e umiliazioni” e anche a “vivere in uno stato di prostrazione sia fisica che morale”.

L’ accusa aveva presentato 9 certificati medici in 8 anni – Ma invece secondo il giudice non è emersa “una sottoposizione della donna a una serie di atti di vessazione continui e tali da cagionare un disagio continuo e incompatibile con normali condizioni di vita”. Il pm aveva prodotto nel corso del processo nove certificati rilasciati dal pronto soccorso in otto anni ma secondo il giudice non tutti gli episodi “sono riconducibili ad aggressioni da parte dell'imputato”. Imputato che alla fine è stato condannato a sei mesi (con sospensione condizionale) solo per la violazione degli obblighi assistenziali.