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Giovanni Tria: “Flat tax nella prossima legge di bilancio e pace fiscale per aiutare chi è in difficoltà”

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria annuncia che la flat tax verrà implementata già nella prossima legge di Bilancio e che si procederà con la pace fiscale per aiutare “le persone più in difficoltà”. Tria assicura inoltre che non verrà sforato il tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil.
A cura di Stefano Rizzuti
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Flat tax a partire dalla prossima legge di Bilancio in autunno e pace fiscale per aiutare le “persone più in difficoltà”. Il piano del governo in campo economico viene illustrato dal ministro Giovanni Tria durante il question time alla Camera. Per quanto riguarda la flat tax proposta dal centrodestra in campagna elettorale, Tria spiega che “si inizierà a implementare fin dalla prossima legge di bilancio, secondo un cronoprogramma graduale il cui contenuto di dettaglio è allo studio”. La flat tax sarà composta da una parte di semplificazione strutturale del sistema fiscale e da un “alleggerimento del prelievo da perseguire gradualmente e compatibilmente con gli spazi finanziari”, spiega ancora il ministro dell’Economia.

La flat tax fa parte di una manovra unitaria, secondo Tria: “La riforma della tassazione rientra nell'obiettivo più ampio di migliorare la crescita e la competitività del sistema, sostenere i consumi ed attrarre gli investimenti”. Nella manovra non ci sono “priorità, funzionerà nel suo complesso”.

C’è poi il capitolo pace fiscale. Per Tria non vuol dire parlare di nuovi condoni, ma di “un fisco amico che favorisca l'estinzione dei debiti. Significa favorire il rientro dei debiti venendo incontro alle persone più in difficoltà”. I risultati della rottamazione delle cartelle sono stati “superiori agli effetti scontati in bilancio e si è registrato un grado di adesione superiore a quanto previsto in sede di relazione tecnica”. In ogni caso, le somme che possono “essere oggetto di azione di recupero, in provvedimenti di pace fiscale, si segnala che il valore contabile residuo dei crediti che diversi enti hanno affidati, è molto alto, complessivamente pari quasi a 800 miliardi di euro. Si stima tuttavia che l'ammontare sul quale si può effettivamente concentrare l'azione di recupero, indipendentemente dall'esito, sia assai più limitato, pari a circa 50 miliardi. Solo su questi si può cercare di avere un'azione di recupero”.

La legge di Bilancio e il rapporto deficit-Pil

Il ministro dell’Economia spiega che con la Commissione europea si è avviato un dialogo per fissare “un definito programmatico coerente con l’obiettivo di contrastare per quanto possibile il rallentamento dell’economia”. La manovra rispetterà la riduzione “del rapporto debito-Pil” e non verrà superato il tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil. Secondo Tria, “sarà la legge di Bilancio che permetterà ai mercati di capire meglio” l’impostazione della politica economica del governo, “riducendo l’incertezza che pesa ancora sul debito pubblico e mettendo in sicurezza i risparmi degli italiani”.

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