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Giovanni è nato senza una tibia, la madre Erika: “L’unica speranza è portarlo in America”

Nato con una rarissima malformazione, Giovanni è un bambino di due anni pieno di vita. La sua famiglia, originaria di Piazzola sul Brenta, vicino Padova, ha bisogno di una mano: scongiurata l’amputazione della gamba, adesso servono circa 400.000 euro per volare in Florida e cercare di dare al piccolo Giò una speranza.
A cura di Beppe Facchini
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Giovanni è un bambino pieno di vita. Corre, adora giocare con la palla e va pazzo per i Modà. “La sua canzone preferita è quella con Jarabe De Palo” racconta Erika, sua madre, la quale poi aggiunge: “Il mio unico sogno è quello di vederlo godersi la vita come tutti gli altri bambini”. Ma Giovanni, almeno per ora, non è purtroppo come tutti gli altri: è nato con una malattia rarissima, si chiama emimelia tibiale. “In Italia ce l’hanno solo in quattro”. E fra loro c’è anche Thalia, la piccola di due anni che rischia l’amputazione della gamba.

“Questa malformazione, orfana perché non si sa a cosa sia dovuta, comporta l’assenza totale di una tibia, nel caso di Giovanni è la destra” racconta ancora Erika, 31 anni, di Piazzola sul Brenta, nel Padovano. Qui, dove vive tutta la famiglia, è da tempo partita una grandissima gara di solidarietà per aiutare Giovanni a diventare finalmente un bambino come tutti gli altri. Scoperta la malattia e messo già alle spalle un primo intervento, qualche mese fa, per il piccolo Giò in Italia non c’è nessun’altra soluzione se non l’amputazione della gamba, vista l’assenza di cure nel nostro Paese. Ma dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, invece, c’è ancora una possibilità: in una clinica della Florida, un luminare del settore, il dottor Dror Paley, tramite tre interventi molto delicati potrebbe finalmente aiutare Giovanni a camminare e correre come qualsiasi altri bambino. Il costo per sostenere queste cure, però, è molto alto. “Abbiamo un preventivo di circa 400.000 euro” spiega Erika. È una cifra altissima per chiunque. Ma niente è impossibile.

Tramite una pagina Facebook, la piattaforma GoFundMe e persino tramite la vendita in tutta Italia di biscotti preparati da un forno in un paese vicino e di torte cucinate dalle signore della zona, l’intera comunità si sta mobilitando per fare in modo che Giò possa avere questa possibilità. “In Italia invece ci hanno proposto l’amputazione. Forse un anno fa avrei potuto pensarci –rivela la madre del piccolo- ma perché non conoscevo queste possibilità”. Oggi invece è diverso: c’è una strada che si può percorrere, oggettivamente difficile, e Giovanni è ormai “diventato il figlio e il nipote” di tantissima gente. Insomma, nessuno se la sente di far perdere questa occasione ad un bambino di appena due anni. Neanche alcuni personaggi dello spettacolo come Tiziano Ferro, che ha “prima fatto una donazione e poi ha condiviso sul suo profilo social la storia di Giovanni, facendola conoscere anche ai suoi fan”.

“Ogni giornata si affronta come una battaglia, ma sono convintissima che ce la faremo –conclude Erika-. Sogno per lui la normalità, una vita senza la gente che gli guarda la scarpa e sogno per lui la fine di queste sofferenze”. Per sostenere la raccolta fondi di Giò è possibile anche fare una donazione diretta: questo è l'iban, intestato Erika Molinarolo, IT58P3608105138210309610312.

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