1.932 CONDIVISIONI

Giovane racconta in tv: “Mia madre mi ha fatto violentare da un uomo quando avevo 16 anni”

Peta Butler era un’adolescente quando sua madre consentì a un uomo di violentarla in una stanza d’albergo nel Queensland. Dieci anni dopo la violenza la ragazza ha trovato il coraggio di denunciare sua madre e ora sta aiutando la polizia a cercare lo stupratore.
A cura di S. P.
1.932 CONDIVISIONI
Immagine

Peta Butler aveva sedici anni quando sua madre Therese consentì a un uomo identificato come “Thommo” di stuprarla. Per dieci lunghi anni la giovane – la sua storia arriva dall’Australia – non ha trovato il coraggio di raccontare quanto accaduto, ma alla fine ha affrontato sua madre e ora sta aiutando la polizia a trovare il suo stupratore. Un uomo che, secondo la polizia, potrebbe aver violentato diverse ragazze oltre a Peta. Nel corso di un’intervista esclusiva in tv la ragazza ha raccontato l’incubo vissuto quando era solo una adolescente. Ha parlato del divorzio dei suoi genitori quando lei aveva quattordici anni e della mamma che avrebbe avuto i primi contatti in rete con l’uomo che poi l’ha stuprata. “Parlò di lui come se fossero migliori amici”, ha ricordato Peta secondo cui l’uomo, dopo aver manipolato sua madre per due anni, riuscì a farle accettare l’impensabile. A quanto pare, lo stupratore voleva “una versione più giovane” di Therese e così lei avrebbe deciso di “offrirgli” sua figlia.

Madre e figlia partirono per Toowoomba, una città del sud-est del Queensland, nell'Australia nord-orientale, e una volta arrivate l’adulta comprò degli alcolici. Quando arrivò “Thommo”, Therese ordinò a Peta di andare in una camera d'albergo e lì la ragazza, dopo alcuni minuti, si ritrovò quell’uomo. “È durato solo un paio di minuti e ho pianto mentre mi violentava”, ha raccontato la giovane vittima ricordando quell'uomo che abusava di lei restando in silenzio. Tutto questo mentre la madre di Peta fumava una sigaretta fuori dalla stanza. Il periodo successivo alla violenza non è stato semplice per la sedicenne, che ha lasciato la scuola e perso molti amici: “Ho sofferto di depressione, avevo sempre ansia”, ha raccontato ancora in tv. La giovane è rimasta in silenzio per molti anni, fino a quando si è decisa a parlare. Peta è stata in grado di far confessare sua madre nel corso di una telefonata che ha poi portato alla condanna per Therese. Ora la speranza della polizia, che ha diffuso un identikit di “Thommo”, è trovarlo e assicurarlo alla giustizia. Peta ha parlato di un uomo obeso e senza capelli che quel giorno indossava un vestito che le sembrava costoso e guidava un’auto con dei sedili in pelle color crema.

1.932 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views