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Giornata del libro per bambini: i più bei racconti per l’infanzia, da Rodari a Saint-Exupéry

Ogni 2 aprile si celebra la Giornata internazionale del libro per bambini: un momento importante, voluto fortemente dal Consiglio per i giovani, per tornare a parlare di infanzia, di tutela dei più piccoli, ma anche di scolarizzazione e alfabetizzazione. Quale miglior modo per parlare ai bambini se non con i racconti per ragazzi più famosi di sempre: dal Piccolo Principe al GGG, eccone alcuni.
A cura di Federica D'Alfonso
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Oggi si celebra la Giornata internazionale del libro per bambini: il Piccolo Principe è uno dei più famosi romanzi per l'infanzia, scritto da Antoine de Saint-Exupéry e tradotto in ben 300 lingue.
Oggi si celebra la Giornata internazionale del libro per bambini: il Piccolo Principe è uno dei più famosi romanzi per l'infanzia, scritto da Antoine de Saint-Exupéry e tradotto in ben 300 lingue.

Il 2 aprile si celebra la Giornata internazionale del libro per bambini. Un giorno non casuale, scelto dal Consiglio internazionale per i giovani per richiamare la data di nascita di uno degli scrittori per l’infanzia più famosi di sempre: Hans Christian Andersen. Ogni anno, dal 1967, in questa giornata si ricorda il valore profondamente formativo della fiaba e dei racconti per bambini che, con storie semplici ma piene di poesia, hanno aiutato generazioni di bambini a diventare adulti. Alcuni personaggi inventati dai più famosi scrittori per l’infanzia sono divenuti famosissimi: ecco i più belli.

Il barone Lamberto: il potere del ricordo per Gianni Rodari

Colui il cui nome è sempre pronunciato resta in vita.

Gianni Rodari ha scritto centinaia di opere per ragazzi fra romanzi brevi, racconti, fiabe e filastrocche. I suoi libri hanno insegnato non soltanto il mestiere di diventare grandi ma anche quello, più difficile, di restare bambini raccontando storie: scegliere la più bella fra “Le avventure di Cipollino”, “La torta in cielo”, “Favole al telefono” e “C'era due volte il barone Lamberto” è impossibile.

Ma proprio quest’ultima opera, pubblicata nel 1978, è forse quella che più di tutte rende l’idea di come la scrittura di Rodari, intreccio formidabile di giochi di parole e narrazione, sia stata capace di creare un linguaggio nuovo, fatto di mondi impensabili e personaggi improbabili, attraverso cui decodificare e leggere la realtà. Come il personaggio del barone Lamberto, “un signore molto vecchio, assai ricco, sempre malato”, che ha trovato il segreto della vita eterna: la ripetizione incessante del suo nome. Una bellissima metafora, sotto forma di fiaba, per insegnare ai bambini il valore del ricordo.

Roald Dahl e il GGG: il coraggio degli esclusi

Questa è un'idea ancora più insassata: i sogni è una bella cosa, ma nessuno li prende per veri. Tu ci crede solo mentre sta sognando, ma quando tu ti sveglia dice: "Oh, malemeno, era solo un sogno!

Una storia “meravibonda, fantelastica”, direbbe il protagonista: “Il GGG” è stato il racconto che ha reso famosa la penna dello scrittore inglese. Con il suo personaggio del Grande Gigante Gentile Roald Dahl ha parlato, in modo sublime e attraverso una storia di profonda amicizia, di emarginazione, solitudine, ma anche di speranza e coraggio.

Il piccolo principe, e quel romanzo che fa tornare bambini

Voglio dedicare il libro al bambino che quest'adulto è stato molto tempo fa. Tutti gli adulti sono stati prima di tutto dei bambini. (Ma pochi di loro se lo ricordano).

Si tratta della dedica forse più famosa della storia della letteratura per ragazzi, e non solo. “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry inizia così, con un pensiero al bambino che è dentro ognuno di noi: ancora oggi dopo più di settant’anni dalla pubblicazione (avvenuta il 6 aprile del 1943) la sua storia è capace di parlare, con il linguaggio semplice, poetico e universale proprio dei bambini, anche a chi non lo è più.

Generazioni di adulti sono cresciute con i memorabili dialoghi fra l’aviatore e il piccolo principe bambino e con i bellissimi disegni realizzati dallo stesso de Saint-Exupéry, e con le pagine di un racconto che, in pochi e semplici capitoli, condensa tutto il senso della vita: una “educazione sentimentale” che attraverso il viaggio, l’incontro con l’altro, e il ricordo, trasformano l’amicizia, l’amore, il dolore e anche, alla fine, la morte, in un’avventura che è possibile rivivere anche da adulti. Basta solo essere disposti a seguire il cuore:

Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi.

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