Giornata contro le droghe, Matteo Salvini: “Pene più severe e nessuna pietà per chi vende la morte”
Oggi è la Giornata internazionale contro l'abuso e il traffico illecito di droga, indetta nel 1989 dall'Onu e celebrata ogni 26 giugno da allora. Il ministero dell'Interno ha inaugurato per l'occasione il nuovo sito istituzionale della direzione centrale per i servizi antidroga. Il numero uno del Viminale, Matteo Salvini, è pronto a incontrare nuovamente i rappresentanti delle comunità di recupero, come era già successo alcuni mesi fa al suo ministero. Non ci sarà più "nessuna pietà per i venditori di morte e per le mafie che fanno affari con lo spaccio – ha dichiarato il leader della Lega – Moltiplicheremo i nostri sforzi per contrastare sempre di più la vendita di droga". I ministro dell'Interno ha le idee chiare: "Controllo del territorio, prevenzione, pene più severe, dialogo continuo con gli esperti del settore". Infatti l'ambizione di Salvini è "avere gli stessi risultati ottenuti contro il business dell'immigrazione clandestina".
Il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana ha spiegato: "In quest'anno di lavoro abbiamo investito sette milioni di euro per la prevenzione dall'uso di droghe, 3 milioni per progetti nelle scuole, 2,2 milioni per il sostegno alle comunità terapeutiche, abbiamo stretto accordi con le Forze dell'ordine e aderito alle reti internazionali di cooperazione all'antidroga". Inoltre, ha sottolineato ancora il ministro leghista, "abbiamo attivato tavoli tecnici in vista della prossima Conferenza nazionale sulle droghe. Continuiamo a lavorare per la tutela di giovani e famiglie".
Da un sondaggio Swg, con dati raccolti a metà maggio, emerge che la percezione che la popolazione ha sul tema droga. Il 53% degli intervistati pensa che lo spaccio e il consumo di droghe siano in aumento, mentre il 38% la ritiene una vera e propria emergenza. Il 60% del campione ritiene che sia preoccupante il consumo di droghe leggere e il 69% ritiene giusto inasprire le pene per gli spacciatori e introdurre pene detentive ed economiche anche per quantitativi molto piccoli. Infine il 58% degli intervistati è convinto che i giovani siano più soggetti all'uso di droga rispetto a dieci anni fa.