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Giornalisti, Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso rieletti presidente e segretario della Fnsi

Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso sono stati rieletti presidente e segretario della Fnsi al termine del congresso della Federazione tenutosi nei giorni scorsi a Levico Terme, in provincia di Trento. Tra gli obiettivi per il prossimi quadriennio, il contrasto alle fake news e alle minacce ai giornalisti. Sul governo: “Senza la concertazione non si andrà molto lontano”.
A cura di Ida Artiaco
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Giuseppe Giulietti e Raffele Lorusso sono stati riconfermati rispettivamente presidente e segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana. L'elezione è avvenuta al termine della prima riunione del nuovo Consiglio nazionale della FNSI che ha chiuso il 28esimo Congresso nazionale della stampa italiana, tenutosi dal 12 al 14 febbraio a Levico Terme, in provincia di Trento. Giulietti ha ottenuto al primo scrutinio 92 preferenze su 110 aventi diritto al voto. "Continuiamo a lavorare insieme contro tagli e bavagli – ha detto il neoeletto presidente -. Sempre più dalla parte dei cronisti e delle comunità minacciate da mafie e malaffare". Classe 1953, è stato già vicesegretario nazionale della Fnsi, segretario dell'Usigrai, parlamentare e portavoce dell'associazione Articolo21. Aveva sostituito alla guida della Federazione Santo Della Volpe, prematuramente scomparso, nel dicembre del 2015.

Fra i punti cardine dell’impegno sindacale per il prossimo quadriennio, indicati dai neoeletti c'è l’inclusione nel perimetro dei diritti, garanzie e tutele contrattuali dei giornalisti che lavorano senza poter contare sugli istituti economici e normativi assicurati dai contratti collettivi nazionali di lavoro; la difesa della dignità delle condizioni di lavoro, dentro e fuori dalle redazioni; il contrasto alle fake news, alle querele bavaglio, alle minacce ai cronisti.

Lorusso, rieletto segretario generale

Riconfermato anche Raffaele Lorusso come segretario generale della Fnsi, avendo raccolto, al primo scrutinio, 243 voti su 308. 50 preferenze per l'altro candidato, Paolo Di Giannantonio. Pugliese, 51 anni e giornalista di Repubblica, Lorusso era stato eletto per la prima volta al termine del Congresso di Chianciano del 2015. "Il nostro – ha detto Lorusso – è un settore attraversato da una crisi profonda, sicuramente legata alla trasformazione dei modelli produttivi e all'avvento del digitale. Un settore che si può rimettere in moto con l'intervento pubblico, esattamente com'è stato per molti altri settori produttivi di questo Paese. Non è un tabù sostenere la stampa". Sul rapporto col governo, ha sottolineato: "È chiaro che c'è una parte consistente di questo governo che vede la stampa come un nemico da abbattere. Come categoria abbiamo ricevuto insulti e minacce da vari esponenti: un atteggiamento che, più in generale, è rivolto non soltanto verso la stampa ma a tutti i corpi intermedi, a cominciare proprio dai sindacati. Voglio ricordare che il governo ha disertato questo congresso proprio come venti giorni fa ha disertato il congresso della Cgil, la prima organizzazione sindacale di questo Paese. Riteniamo che senza la concertazione non si andrà molto lontano. Ci auguriamo che il confronto con il governo possa essere aspro, acceso, ma avvenga sempre nel rispetto reciproco dei ruoli e nella legittimazione. Solo così, anche quando le posizioni sono distanti, si può trovare una soluzione, una via da percorrere assieme".

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