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La piccola Eman, un anno, operata al cuore da medici italiani del Bambin Gesù

La piccola Eman, affetta da una grave malformazione cardiaca, è stata operata dall’equipe del dottor Fiore Iorio, capo del Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica del Bambino Gesù.
A cura di Davide Falcioni
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Una profuga di nazionalità siriana di appena un anno è stata operata in un ospedale di Amman, in Giordania, da un team composto in prevalenza da medici dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù inviato dalla Santa Sede. La piccola, di nome Eman, è affetta da una rara e gravissima malformazione cardiaca. La sua patologia, atresia della tricuspide, ha una mortalità nel 90 per cento dei casi prima del compimento dei 10 anni. L'intervento a cuore aperto è stato portato a termine con successo la scorsa settimana, ed è una delle otto operazioni che i chirurghi del Bambino Gesù hanno in programma di eseguire gratuitamente in Giordania, su richiesta di Papa Francesco.

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Il dottor Fiore Iorio, a capo del Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica del Bambino Gesù, che ha operato la piccola Eman, ha dichiarato che assieme ai suoi colleghi sente il forte "dovere morale di aiutare questi sfortunati bambini", sia attraverso gli interventi chirurgici, sia attraverso la formazione ai colleghi giordani che continueranno il lavoro in futuro. La piccola Eman è ora sotto osservazione e secondo i medici in un arco di tempo variabile da due a cinque anni necessiterà di un nuovo e più complesso intervento, nella speranza che anche in quell'occasione i suoi genitori possano contare sulla solidarietà: "Non so dove troverò i soldi", dice infatti la madre, Sara al-Matoura, per poi aggiungere: "Ma oggi, ringrazio il Signore per le sue cure".

Dopo un appello rivolto da Papa Francesco l'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma si è impegnato in due progetti sanitari in Siria e in Giordania che prevedono, oltre a cure specializzate per bambini e adolescenti, anche una formazione specialistica del personale medico ed infermieristico locale. L'obiettivo principale dell’accordo tra Santa Sede e struttura sanitaria è condurre interventi chirurgici su bambini affetti da gravi patologie che provengono da famiglie vulnerabili giordane e, appunto, profughi siriani.

Quasi cinque milioni e mezzo di siriani hanno dovuto lasciare le loro case sin dall'inizio della guerra in Siria, sette anni fa. In larga parte si sono rifugiati nei Paesi della regione. In Giordania ce ne sono attualmente più di 650mila, secondo l'UNHCR, mentre secondo il governo di Amman sono almeno il doppio.

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